L’estate della politica italiana gira intorno a Berlusconi, condannato in via definitiva il 1° agosto dalla Cassazione per i diritti Mediaset. E il Molise è direttamente coinvolto. Berlusconi è un suo senatore. Non vorrebbe lasciare lo scranno perché, persa l’immunità, gli si scatenerebbero contro tutte le procure d’Italia. Ma c’è un lato B di questa medaglia. La decadenza può essere solo rinviata – tirando in lungo con eccezioni e ostacoli procedurali la discussione nella Giunta delle elezioni -, non sparisce dall’orizzonte. Il Capo dello Stato Napolitano ha fissato i paletti: le sentenze si mettono in esecuzione (pena principale e accessorie). Il Pd fa muro, nessuno spiraglio. Dal responsabile Giustizia, il deputato molisano Danilo Leva, è arrivato pure il no ad un’eventuale grazia. L’Huffington Post di Lucia Annunziata ha ripreso il ‘caso Miniscalco’, il segretario del Psi molisano cancellato dal listino di Frattura per una condanna di tanti anni fa. E ha ricordato che il Consiglio di Stato ha già deciso sul punto: la legge Severino si può applicare in via retroattiva. M5S e Sel ne fanno una questione di principio, non c’è dubbio sul pronunciamento in Giunta e poi in Aula. Qualche settimana, due mesi al massimo, poi per Berlusconi ci sarebbe l’epilogo peggiore possibile: l’espulsione dal Parlamento. Le sue dimissioni dal Senato lo sottrarrebbero alla gogna pubblica. E riporterebbero subito Ulisse Di Giacomo a Palazzo Madama. Candidato dietro al Cavaliere in Molise e beffato da un’opzione che nessuno si aspettava. Berlusconi gli aveva assicurato che avrebbe scelto un collegio con molti senatori del Pdl, non il più piccolo con un solo posto a disposizione. Ora Di Giacomo vede avvicinarsi il suo ritorno a Palazzo Madama. “Da quando ci siamo sentiti l’ultima volta non saprei cosa aggiungerle”, risponde l’ex coordinatore del Pdl. “Sto vivendo questa attesa con estrema serenità, l’eventuale svolta non mi cambia la vita. Mi farebbe piacere vedermi di nuovo riconosciuto un ruolo che ho guadagnato sul campo. Vorrei però che questo non coinvolgesse il presidente del mio partito. Cosa dire che non sia già stato detto? Dalla sua decisione – dice con schiettezza – dipende anche il mio futuro, su questo non v’è dubbio”. Qualcosa è cambiato, invece. Di Giacomo ha lasciato il vertice del Pdl e ha chiesto e condiviso il commissariamento. Tocca al deputato di Piedimonte Matese gestire la genesi del nuovo partito. “Da esterno farà ripartire tutti alla pari. Aiuterà a costruire Forza Italia, senza fughe in avanti, senza capipopolo, senza che nessuno parta prima degli altri con adunate descritte come eventi fondativo”, spiega Di Giacomo. In una lettera aperta illustrò il senso del suo passo indietro. Lo ribadisce ora chirurgicamente: “Da un po’ di tempo c’era più di qualcuno che si agitava nel nome del ricambio generazionale. Bisogna, però, avere il coraggio di dare la propria disponibilità a mettersi in gioco. Perciò ho deciso di liberare il vertice per fare in modo che a Roma avessero campo libero per il ritorno a FI”.

Quando Michele Iorio fu sospeso dal Consiglio regionale per via del decreto Liste pulite (a causa di una condanna di primo grado) Ulisse Di Giacomo, nonostante la guerra che li vedeva contrapposti da mesi, prese posizione. Da coordinatore del Pdl. E la sua solidarietà è rimasta l’unica espressa pubblicamente nel panorama politico regionale. Possibile che non riescano più a capirsi? Potranno stare insieme nella nuova Forza Italia? “Credo di sì – afferma senza alcuna esitazione Di Giacomo -. Ci sarà spazio per chi voglia impegnarsi. Però bisogna evitare che il primo che si alza la mattina decide che è il capo del nuovo partito. Serviva, allora, un atto forte, come il mio, che rimettesse nelle mani di Roma la situazione. Da tutti noi attori della scena molisana del Pdl non sarebbe uscita per come stavano le cose. Dunque, nessuno deve essere escluso. Tutti daranno un contributo senza posizioni precostituite. Quando si uscirà dal commissariamento, chi avrà capacità e meriti – conclude – guiderà Forza Italia”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.