Il centrodestra prova a prendersi tutto. O meglio, a riprendersi tutto visto che nel carniere manca solo il Comune di Campobasso (fra le amministrazioni che da qui a un anno devono rinnovare i vertici).
Lunedì prossimo il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia ha convocato il tavolo di coalizione per definire la strategie in vista delle Provinciali di Campobasso e Isernia e delle comunali 2024 che vedranno andare alle urne il capoluogo di regione, attualmente guidato dai 5s e che torna al voto per l’elezione a Palazzo D’Aimmo dell’ex sindaco Gravina (candidato governatore del centrosinistra sconfitto da Roberti), e Termoli dopo la “promozione” dell’ex primo cittadino a presidente della Regione.
Alla riunione Filoteo Di Sandro ha invitato i colleghi coordinatori Vincenzo Niro (Popolari), Michele Marone (Lega), Teresio Di Pietro (Udc), Claudio Lotito (Forza Italia, è anche senatore eletto in Molise), i parlamentari della regione Lorenzo Cesa, Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta, l’eurodeputato Aldo Patriciello e il governatore Francesco Roberti.
Per la guida di Palazzo Magno (anche questa carica è stata lasciata “libera” da Roberti) si vota il 5 novembre, le liste si presentano il 15 e il 16 ottobre prossimi. Dunque, ci sarà solo una settimana per formalizzare la candidatura. Ma qualche idea nello schieramento c’è già, con l’imprimatur dell’ex presidente della Provincia di Campobasso.
A Isernia gli amministratori (le Province sono enti di secondo livello) saranno chiamati al seggio il 19 novembre, il termine ultimo per la presentazione delle candidature è in questo caso il 30 ottobre. Si va verso la riproposizione dell’uscente Alfredo Ricci con il centrodestra, mentre il centrosinistra sarebbe pronto a puntare su Piero Castrataro (Isernia) o Daniele Saia (Agnone). Il voto ponderato delle due città insieme a quello di Agnone rendono insidiosa la partita per Ricci.
Il clou elettorale, l’anno prossimo. Ci saranno le europee, il palcoscenico di Patriciello. Ma, soprattutto, oltre a una conferma a Termoli (dove il sindaco pare possa essere indicato da FdI) il centrodestra mira a tornare al secondo piano di Palazzo San Giorgio. Giochi apertissimi nella coalizione che oggi è in minoranza, in tanti ambiscono (si sta muovendo bene fra gli altri Salvatore Colagiovanni). E tante incognite dall’altra parte: Pd e 5s sono ai ferri corti in città e dopo la batosta delle regionali sarà difficile risalire la china in maniera determinante. Sulla carta il centrodestra ha un vantaggio, considerando che anche alle regionali – seppure di poco – la città ha premiato lo schieramento con a capo “il termolese” Roberti. Ma ogni elezioni fa storia a sé. Meglio quindi cominciare a prepararsi. Appuntamento, perciò, il 9 ottobre a Campobasso.