Dal governo nazionale arriverà un aiuto concreto alla Regione Molise per uscire dalla condizione di debito strutturale. Un percorso che implicherà una serie di azioni e sul quale si registra grande attenzione dalla Capitale e in particolare dal Mef.
Filtra perciò un cauto ottimismo dalla delegazione che ieri pomeriggio ha incontrato il ministro Giancarlo Giorgetti, rimasto per l’intera riunione durata oltre un’ora a confrontarsi sulle misure a disposizione per affrontare il grave deficit finanziario che ha impedito finora di approvare il bilancio di previsione 2023 di Palazzo Vitale.
Al summit, il presidente della Regione Francesco Roberti, e gli assessori Gianluca Cefaratti, Andrea Di Lucente, Michele Marone. Dall’altro lato del tavolo il ministro Giorgetti, il capo di gabinetto Stefano Varone, il Ragioniere Generale dello Stato Biagio Mazzotta e la dirigente del Mef Angela Adduce (“famosa” in Molise perché ha coordinato fino a qualche mese fa il tavolo tecnico ministeriale sul rientro del debito della sanità).
Dopo i costanti contatti degli uffici della Regione e del dicastero, che vanno avanti da luglio, sono state concordate le iniziative necessarie per l’uscita della Regione dal debito strutturale, rispetto al cui obiettivo – ha sottolineato a margine del vertice il presidente Roberti, arriverà dal governo un aiuto concreto.
Giorgetti si è reso disponibile a mettere in campo una serie di azioni, anche nell’ottica del federalismo fiscale, la riforma per la quale sono previsti i Lep, ovvero – ha proseguito il governatore – i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale, con i quali sarà riequilibrato lo stato di partenza della Regione Molise.
«Non possiamo che ritenerci soddisfatti per quanto emerso dall’incontro e siamo fiduciosi che, a breve, sarà formalizzato questo provvedimento volto all’uscita dal debito strutturale, dovuto anche al costo dei servizi, come sanità e trasporti, e alla difficoltà di assicurarli a tutto il territorio e a tutti i cittadini, sia per le dimensioni della regione sia per la sua conformazione territoriale. Il governo ha la giusta consapevolezza che, coi meccanismi attuali, le Regioni piccole hanno difficoltà a garantire i servizi essenziali in funzione dei trasferimenti statali in quota parte», ha commentato il presidente della giunta.
Si è detto «moderatamente ottimista» l’assessore al Bilancio Cefaratti. Il dossier Molise sarà seguito, in contatto con lui, dagli alti dirigenti del Mef Salvatore Bilardo e Cinzia Simeone. Si partirà con un intervento immediato per consentire alla Regione di chiudere il previsionale 2023 in equilibrio reale. «Stiamo poi definendo un intervento strutturale a partile dal 2024», ancora Cefaratti. «Siamo andati coi compiti fatti», ha concluso evidenziando che comunque l’esecutivo ha mostrato concreta e significativa attenzione soprattutto in un momento così delicato per la politica finanziaria del Paese.
L’agenda di ieri del governatore e degli assessori era molto affollata. In mattinata, Roberti e il direttore dell’Asrem Giovanni Di Santo hanno avuto un incontro con il dg dell’Agenas Domenico Mantoan e con il capo di gabinetto del ministero della Salute, il confronto ha riguardato la definizione delle iniziative da programmare per invertire il trend di crescita del debito sanitario e quindi uscire dal commissariamento.
A chiudere la giornata, un summit fra Roberti e il capo di gabinetto del ministero delle Imprese e del Made in Italy finalizzato alla previsione, nella prossima Finanziaria, di un ulteriore proroga della cassa integrazione per i dipendenti dell’Unilever.

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