Il piano di rientro dal disavanzo della Regione è di fatto pronto. «Contiamo di portarlo venerdì in giunta per l’approvazione», dice il l’assessore al Bilancio Gianluca Cefaratti.
Dopo il vertice al Mef con il ministro Giorgetti e i vertici del Ministero (c’era fra gli altri anche il Ragioniere generale dello Stato), la giunta Roberti si appresta a mettere nero su bianco i numeri del deficit (aggiornando quindi i precedenti piano di rientro che si sono rivelati sottostimati) e le manovre programmate, con le sole risorse proprie, per coprirlo. Fatti i compiti a casa, il piano sarà una delle leve per sollecitare e ottenere un’iniezione di liquidità da Roma che dovrà essere «importante e costante» altrimenti – ammette Cefaratti – sarà impossibile dare risposte ai molisani, «ai cittadini e agli imprenditori», in termini di servizi e, fra le altre cose, di cofinanziamento dei fondi strutturali».
Lo aveva già anticipato in Consiglio l’assessore e ora conferma: la quota dello “spalma debiti” (13,5 milioni) sarà coperta per il 2023 dalle entrate che deriveranno dai due accertamenti sui bolli (annualità 2020 e 2021), il secondo sta per partire ed è un’operazione straordinaria perché l’accertamento sui bolli viene attivato una volta l’anno di norma; dal 2024 invece sarà necessario aumentare l’aliquota Irpef, la cattiva notizia riguarda i redditi superiori a 28mila euro. Da questa manovra è prevista un’entrata aggiuntiva di 17 milioni.
Complessivamente, però, il deficit da coprire è ben più sostanzioso: 41,5 milioni graveranno sul bilancio di previsione 2023 che fra qualche settimana dovrebbe arrivare in Aula, dal 2024 in poi bisognerà trovare 31,5 milioni all’anno.
«Stiamo lavorando su tutti i fronti – assicura l’assessore – a partire dalla razionalizzazione della spesa, mi riferisco per esempio ai fitti delle sedi, alcune le stiamo dismettendo e in altri casi optiamo per soluzioni con canoni meno onerosi. Nel 2025, inoltre, scadono le concessioni delle società che utilizzano le nostre acque e lavoreremo perché il rinnovo sia fruttuoso anche per il bilancio, valorizzando quindi le nostre risorse idriche. Dobbiamo potenziare il sistema delle entrate e, come ho già annunciato, cancelleremo le tante partecipate che non sono strategiche ma che comunque hanno un impatto sui conti della Regione».
Sarà prorogato di un anno, annuncia ancora Cefaratti, il piano sociale in vigore perché con i commissari della sanità Bonamico e Di Giacomo si sta lavorando a potenziare l’integrazione socio-sanitaria, alcune attività potranno essere finanziate coi fondi del sociale riducendo, per quel che si potrà, la spesa a carico del fondo sanitario.
Da domani riprenderà il pressing sul Mef, però, perché da solo Palazzo Vitale non può farcela. «Giorgetti è persona seria e ho avuto l’impressione che abbiano capito la difficoltà oggettiva in cui ci troviamo. Mi auguro che da Roma possa arrivare l’aiuto di cui abbiamo bisogno dal 2024 in poi, ma spero anche per il 2023. Ma sono fiducioso, credo che le risposte arriveranno», conclude Cefaratti.
r.i.