Traguardi e obiettivi raggiunti, «promesse mantenute» per dirla con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. E, a un anno dall’insediamento del governo Meloni, l’impegno annunciato dai parlamentari Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta: non solo i 40 milioni per il 2023, «in Finanziaria è stata già inserita la norma che garantirà al Molise 200 milioni in cinque anni per il risanamento del debito». I 40 milioni, in sintesi, dovranno diventare strutturali per un arco di tempo ragionevole. A questo si sta lavorando e la delegazione parlamentare è fiduciosa.
Al Centrum Palace l’iniziativa dei gruppi di Camera e Senato per festeggiare, anche in Molise, i 12 mesi del primo governo presieduto da una donna, Giorgia Meloni. Ad aprire i lavori, il coordinatore Filoteo Di Sandro, poi l’intervento dell’assessore Michele Iorio (assenti giustificati l’altro assessore Micone, il presidente del Consiglio Pallante), del senatore Della Porta e dell’onorevole Lancellotta. È stato un anno straordinario, hanno evidenziato i parlamentari sintetizzando le attività portate avanti a Roma (il primo è fra le altre cose componente dell’Antimafia, la deputata invece capogruppo di FdI nella commissione d’inchiesta sul femminicidio) e, dalle regionali di giugno, in sinergia con la giunta presieduta da Roberti. Il primo risultato tangibile è nello stanziamento per ripianare il deficit della Regione e nei tre miliardi per abbattere le liste d’attesa in sanità. Ma c’è stato anche il via libera, su proposta di Della Porta, allo stanziamento per risarcire sei ragazzi sopravvissuti al crollo della Jovine nel 2002. O la valorizzazione dello sport, chiesta da Lancellotta, nelle azioni di contrasto alla violenza di genere. Obiettivi portati a casa in vista di altre sfide prossime e importanti: le elezioni provinciali (in sala c’era il presidente uscente di quella di Isernia Ricci, ricandidato) e le comunali di Campobasso e Termoli.
Delmastro, che ha trascorso al Centrum il giorno del suo compleanno, ha declinato le altre «promesse mantenute»: taglio del cuneo fiscale, ritrovata autorevolezza internazionale, cambio di paradigma in Europa sui migranti, la tassazione degli extra profitti delle banche mentre «la sinistra ripianò con i soldi degli italiani le extra perdite del Monte Paschi», la difesa dell’ergastolo ostativo e del carcere duro (nel caso Cospito), le misure contro i rave party. «Schlein dice che è inaccettabile che Meloni dia agli italiani miserrimi 100 euro in busta paga agli italiani, certo lei ne spende 300 all’ora per l’armocromista!». La segretaria del Pd, ha chiosato, è il migliore alleato del centrodestra, «con lei la porta è sempre vuota, si fa sempre goal».
Infine, la premier. Rientrata in nottata dal viaggio in Egitto e poi in Israele, Giorgia Meloni ieri mattina era a casa con sua figlia. Ha registrato un videomessaggio al Cairo, sabato. Provata, dalla stanchezza e dalle vicende personali che l’hanno portata alla separazione dal compagno Giambruno, ha detto fra le altre cose: «Mi sono chiesta un anno fa perché in così tanti si commuovessero anche nel momento del giuramento. Ora, con tutto quello che è successo, mi sono tornata a chiedere come mai intorno a noi ci sia ancora così tanto affetto e sostegno da parte degli italiani, distanti anni luce da quello che dicono i giornaloni, e ora lo so, è perché noi diamo rappresentanza all’Italia vera, quella di chi si sono rimbocca le maniche e lavora e che sono stati scavalcati da furbi e raccomandati». «Quello che noi stiamo dimostrando è che si potevano raggiungere risultati inimmaginabili e fare cose straordinarie senza dover essere meschini o dover prendere scorciatoie o fare cose impresentabili o dover compiacere persone impresentabili», ha proseguito. «Se noi riusciamo e stiamo riuscendo tutta questa gente dovrà fare i conti con la propria coscienza e vi garantisco che li farà. Dunque, nessuna paura, testa dritta, sguardo rivolto verso l’alto e sorriso sul volto. Abbiamo grandi cose da realizzare per il nostro popolo e le realizzeremo».

r.i.

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