Il Tar Molise ha respinto il ricorso di Donato Campolieti e Domenico Di Baggio, candidati alle regionali in due liste a sostegno del centrosinistra che non hanno raggiunto lo sbarramento del 5% previsto dalla legge elettorale.
Dunque, i seggi di minoranza “in ballo” restano ad Angelo Primiani (5s) e Alessandra Salvatore (Pd).
Con l’avvocato Iacovino i due ricorrenti hanno chiesto l’annullamento dei verbali delle operazioni nella parte in cui non li ha dichiarati eletti, e contestato l’illegittimità costituzionale dell’innalzamento della soglia (avvenuto con la finanziaria regionale 2022) dall’originario 3% al 5 chiedendo di rimettere la questione alla Consulta per una pronuncia definitiva. Ma i giudici amministrativi di via San Giovanni, evidentemente, hanno ritenuto che la norma non presenti ipotesi di vizi costituzionali.
Il collegio presieduto da Nicola Gaviano (Roberto Ferrari estensore) ha depositato ieri il dispositivo di sentenza: ricorso respinto e spese compensate fra le parti.
Per conoscere le ragioni bisogna attendere la pubblicazione delle motivazioni. È orientato a proseguire la battaglia Campolieti, ma precisa che vuole leggere insieme al suo legale la sentenza completa.
Soddisfatta la controparte. Salvatore era assistita da Arcangela Iamiceli e Luciana Spina, Primiani da Marco Calabrese e Giacomo Papa. «Confidavamo in questo esito – ha commentato Papa – Anche alla luce dei principi tracciati dalla Corte Costituzionale, si poteva immaginare che la domanda venisse respinta. Le tesi della controparte erano interessanti ma, a nostro parere, non trovano posto nella giurisprudenza amministrativa e della Consulta.
Non conosciamo ancora, naturalmente, le motivazioni che hanno portato i magistrati a questa conclusione, ma di sicuro possiamo affermare che il Tar ritiene che la legge elettorale del Molise, nei punti contestati, non presenti dubbi di costituzionalità».