Pd Molise pronto alle primarie aperte, ma in cerca di una soluzione unitaria. Che le eviterebbe, soprattutto scongiurerebbe altre spaccature per il dopo Facciolla alla guida del partito.
La direzione regionale dei democratici si è riunita venerdì sera e ha ratificato la data della consultazione: il 17 dicembre. Quindi un mese prima, orientativamente il 17 novembre, dovrebbero essere presentate le candidature. Sulla modalità del voto c’è un approfondimento in corso rispetto ai gazebo accessibili anche ai non iscritti, metodo non codificato in uno statuto regionale. Ma la spinta per le primarie aperte fra le tre macro componenti dem del Molise è forte. Una soluzione “tradizionale”, un congresso fondamentalmente di addetti ai lavori (fra rappresentanti istituzionali e supporter con la prospettiva di un appuntamento importante qual è quello delle comunali di Campobasso e Termoli nel 2024) rischierebbe di isolare ancora di più l’azione politica del Pd dopo la batosta rimediata alle regionali dal centrosinistra.
Dunque, primarie aperte come quelle che hanno eletto Elly Schlein leader nazionale. A meno che non si trovi una soluzione unitaria, un nome che metta d’accordo tutti i contendenti (fondamentalmente Facciolla, Fanelli e il gruppo di Roberto Ruta). Mission impossible, o quasi, secondo i più pessimisti. O realisti. Basti pensare che il Pd non ha ancora individuato il capogruppo in Consiglio regionale. Tolto dal tavolo l’attuale segretario Vittorino Facciolla, che è entrato nell’ufficio di presidenza di Palazzo D’Aimmo in quota minoranza, la sfida fra donne (la prima eletta Micaela Fanelli e la new entry Alessandra Salvatore) si definirà dopo le primarie (o il congresso unitario).
Facciolla non si ricandiderà a segretario. Nomi per la successione? Ne circolano parecchi. La consigliera comunale del Pd di Termoli Manuela Vigilante, la collega di Palazzo San Giorgio Bibiana Chierchia, il sindaco di Pietracatella Antonio Tomassone. Avrebbe declinato l’invito (qualcuno aveva avanzato l’ipotesi), invece, il capogruppo dem al Comune di Campobasso Giose Trivisonno. Tra i giovani dirigenti che hanno all’attivo un cursus già lungo, Stefano Buono viene accreditato come uno dei papabili con chance serie. L’esponente dem di Venafro non è l’unico nome della provincia di Isernia. Anzi, scorrendo l’elenco snocciolato da fonti interne, la rosa è prevalentemente “basata” nel territorio pentro. Su Ovidio Bontempo, assessore della giunta Castrataro, punta il Pd di Isernia ma non solo.
Ai vertici nazionali dei Giovani dem e candidata alle politiche nel proporzionale in Molise, Caterina Cerroni potrebbe rappresentare una scelta di rinnovamento (giovane e donna). Mentre Carlo Veneziale è un profilo che più di altri potrebbe trovare tutti (o quasi) d’accordo.
Ce la faranno “i nostri eroi” a evitare lo scontro ai gazebo? Micaela Fanelli, in una lettera all’assemblea del 20 ottobre scorso (a cui non ha potuto partecipare perché impegnata in un convegno a Treviso fissato da tempo) si è detta convinta «che ci sia una strada unitaria da percorrere». E ha aggiunto: «Le destre a tutti i livelli sono difficili da battere e le nostre responsabilità sono particolarmente rilevanti per perdersi in partire di retroguardia». Un plauso a chi ha dato la propria disponibilità alla guida del partito, ha concluso, «nomi di grande qualità quelli finora messi sul tavolo. Al di là della scelta finale, spero che vogliano tutti insieme rappresentare una parte della nostra nuova prima linea».

r.i.

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