Già alla prima domanda dei cronisti, è stato Lotito show. Senatore, torna in Molise per… «No, un’attimo, come torna? Io son sempre stato in Molise. Oltre alla presenza fisica c’è una presenza quotidiana sui problemi che io attenziono e cerco anche di risolvere».
Eletto nel 2022 nel collegio uninominale regionale, poi nominato dal leader di Forza Italia Berlusconi coordinatore degli azzurri molisani, ieri pomeriggio a Campobasso ha incontrato prima la delegazione forzista in Regione e poi i dirigenti per organizzare i congressi provinciali del partito che il 26 novembre eleggeranno i coordinatori.
A Palazzo Vitale, il confronto col governatore Roberti, il vice presidente Di Lucente e i consiglieri Di Baggio e Cavaliere. Nel punto stampa allestito a margine della riunione di partito, non sono mancate le domande sulle provinciali di Campobasso. Orazio Civetta, scelto proprio da Lotito, le elezioni le ha perse e ha stigmatizzato, dopo il risultato negativo, la poca compattezza del centrodestra. «Non si devono assumere posizioni di carattere personale. La scelta (di candidare Civetta, ndr) è stata motivata da un fatto molto semplice», ha spiegato Lotito. Fratelli d’Italia ha opzionato la casella del presidente della Provincia di Isernia e per quella di Campobasso Forza Italia ha puntato sulla continuità. Civetta, ha argomentato il pirotecnico patron della Lazio, era il facente funzioni ed «era già vice presidente quando la carica di presidente la ricopriva Roberti», quindi la sua designazione è stata effettuata «in segno di continuità e anche di considerazione per l’operato della precedente gestione». Della sconfitta non fa un dramma, Lotito. Tra l’altro, ha fatto notare, è in itinere la riforma che punta ha riportare l’elezione diretta dei presidenti di Provincia, quindi questa tornata è stata per lui di transizione.
Il sistema del voto ponderato «lascia a chi non condivide la possibilità di incidere in modo significativo sull’esito delle elezioni. Io penso che in una coalizione i comportamenti devono essere leali, corretti e rispettosi degli accordi, poi ogni amministratore è libero di votare» secondo la propria coscienza. «Adesso è inutile fare la caccia. Noi sappiamo come sono andate le cose – ha chiosato sull’argomento – e chi è stato in qualche maniera determinante nella mancata elezione (di Civetta, ndr). Si sono verificate pure considerazioni di natura personale che non hanno a che vedere con l’assetto politico della coalizione».
Vice presidente della commissione Bilancio e capogruppo di Forza Italia in commissione Finanze, ha ricordato che su sua iniziativa è stato varato il decreto “spalma debiti” per coprire in dieci anni il disavanzo (una quota del disavanzo) di amministrazione della Regione. E che ora è all’esame del Parlamento il «finanziamento di 20 milioni l’anno per un certo numero di anni che servono per sopperire alle esigenze di cassa». Perché, ha ribadito, «se vogliamo dare svolta a questo territorio, ci vogliono le risorse che lo consentano». Lotito ha pure rivendicato la scelta dell’allora nuovo sub commissario Marco Bonamico, poi diventato commissario. «Mi pare che, insieme al vice commissario (Ulisse Di Giacomo, ndr), oggi per la sanità si è intrapreso un percorso virtuoso, si stanno mettendo in campo una serie di iniziative non solo per ripianare le discrasie ma anche per avviare un trend diverso».
Quanto alle amministrative, i candidati sindaci di Campobasso e Termoli saranno individuati secondo criteri di «professionalità, capacità, determinazione per affrontare i problemi».
E guai a ripetere che il senatore “torna” in Molise, col sottinteso che si vede poco in giro nella XX Regione. Prima delle regionali, ha raccontato in ultimo il senatore, «fui sollecitato da lettere dei cittadini che mi chiedevano di intervenire perché la tangenziale di Campobasso era chiusa. Stavano facendo dei lavori e la ditta si era bloccata perché non era stata pagata». Bene, lui ha chiamato il sindaco, l’allora presidente della Regione, ha messo attorno a un tavolo anche i dirigenti. Ma ancora nulla. «Poi con la Ragioneria dello Stato ho lavorato per smuovere risorse bloccate e far ultimare i lavori. E mi pare che poi questo è accaduto. Questo per dire che mi dedico anche alle piccole cose. Sono diventato punto di riferimento, ho preso un impegno e ritengo di doverlo onorare».
ppm