Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, il vicepresidente della Giunta regionale, Michele Petraroia, e gli assessori regionali, Vittorino Facciolla, Pierpaolo Nagni e Massimiliano Scarabeo, in merito alle polemiche sollevate dal rettore uscente, Giovanni Cannata, sull’apq “Innovazione e ricerca universitaria”, precisano tutti insieme quanto segue. “Stupiti noi dello stupore che il rettore uscente della nostra università dice di aver provato per la nostra decisione di cancellare il finanziamento per l’ennesimo ‘cantiere accademico’. Ha dimenticato che cosa abbiamo detto in campagna elettorale? Ecco, l’abbiamo fatto. Abbiamo mantenuto l’impegno sottoscritto con i molisani, impegno per il quale i molisani hanno scelto di darci il loro voto a febbraio scorso. Ultime proteste, quelle del professor Giovanni Cannata, che forse alla vigilia dell’uscita di scena ci svela, finalmente, la sua irrefrenabile passione per l’edilizia universitaria, passione piuttosto lontana da scelte e azioni che dovrebbero favorire e incentivare la ricerca e la crescita della nostra università. Di nuovi contenitori senza contenuti nessuno ha necessità. In particolare, il Molise e i molisani. Stupiti noi, poi, della facilità con cui sempre il rettore uscente, senza alcun imbarazzo, torna a smentire se stesso e la sua pubblica rivendicazione di autonomia, che soltanto qualche mese fa ha invocato per l’università. Perché si lamenta adesso? Senza il sostegno regionale non è forse più autonoma la sua università? O il professor Cannata conosce un significato recondito, che a noi sfugge, del concetto di autonomia? Dettagli, questi, di contorno alla verità dei fatti che l’uscente rettore prova a svilire tra proclami di sdegno e omissioni di responsabilità. Come precisato nella nostra delibera di giunta regionale del 26 luglio scorso, abbiamo deciso, come governo, di procedere alla rimodulazione del Programma attuativo regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, instretta attuazione delle delibere del Cipe n. 8/2012 e n. 14/2013. Dopo un’attenta e condivisa valutazione dello stato di attuazione del Par Fsc, per rispondere alle più impellenti esigenze delle economie della nostra Regione (ripianamento del disavanzo sanitario, riduzione della spesa per le regioni a statuto ordinario, finanziamento del piano “frane e versanti”) abbiamo individuato quelle linee di intervento non ancora attivate o alla cui attivazione formale non corrispondono avanzamenti significativi, in relazione ai tempi previsti per la realizzazione. La semplice verifica ci ha portati a questo quadro: le risorse disponibili per la riprogrammazione assommano a poco più di 11 milioni di euro contro i 90 che corrispondono al fabbisogno di riprogrammazione. Come governo abbiamo scelto di non intaccare minimamente le risorse destinate alle imprese molisane visto il difficilissimo momento di crisi. 18 milioni dunque sono stati assicurati come necessario strumento anticiclico. Per le analoghe ragioni e per i medesimi scopi tesi al bene della nostra economia regionale e dei nostri cittadini, abbiamo individuato come interventi passibili di una rimodulazione, tra gli altri, le linee di intervento per l’apq “Innovazione e ricerca universitaria”, sottoscritto l’11 ottobre 2012 per un importo di 22 milioni di euro, in considerazione dei ritardi dell’attuazione (dettagli omessi dal rettore uscente, guarda un po’). Tali ritardi avrebbero comportato il rischio concreto di perdita di quelle risorse, come rappresentato in una precisa, dettagliata e documentata relazione tecnica a nostra disposizione. Di fronte a queste scelte, inoltre, ci siamo impegnati a far attivare un’ulteriore ricerca, presso i Servizi competenti, per un’eventuale nuova copertura degli interventi annullati a valere su programmi e poste diverse, facendo convergere, se possibile, su di essi nuove economie. Quelle che abbiamo praticato sono riduzioni dettate da cautela e prudenza e anche da responsabilità altrui. L’apq per il quale oggi tanti si agitano era già a rischio. I tagli alla ricerca che il professor Cannata e altri vorrebbero addebitare a noi, forse andrebbero addebitati a chi preferisce i proclami ai fatti. Ci rammarichiamo che in questi suoi ultimi mesi di comando il professor Cannata non abbia riconosciuto la nostra propensione al dialogo, al confronto e alla collaborazione. Il mancato dialogo recriminato lo renderemo dialogo con il nuovo rettore che a breve si insedierà. Siamo pronti e disponibili da subito a collaborare, fermo restando il principio inviolabile dell’autonomia del nostro ateneo. Nel rinnovamento si costruisce il futuro migliore che meritano il nostro Molise e la nostra università”.