Tempi ridotti, il più possibile, per la sessione di bilancio 2023 a Palazzo D’Aimmo che – vicenda ormai arcinota – non riguarda ancora il bilancio di previsione per l’anno a venire bensì quello dell’anno in corso, che diventa così un consuntivo. Un adempimento formale ma fondamentale per sbloccare le procedure di assunzione avviate dalla Regione mesi e mesi fa e rimaste incagliate dall’impossibilità di redigere un previsionale perché mancavano le coperture adeguate per il deficit, per poter quindi chiudere il documento in pareggio.
Oggi e domani sono in calendario le audizioni in seno alla Prima Commissione. Convocati dal presidente dell’organismo Roberto Di Pardo, stamane saranno ascoltati i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, degli enti subregionali, delle società partecipate, delle Comunità montane e altri organismi. Domani, sarà la volta di Province, Comuni, enti locali, Consorzi di sviluppo, Consorzi di bonifica, enti interregionali, della Camera di Commercio, delle associazioni di categoria dell’agricoltura, dell’industria, dell’artigianato; delle organizzazioni di categoria dei consumatori, del commercio e delle cooperative.
«Sono grato alla commissione, a tutti i componenti di maggioranza e di minoranza, perché ha colto al balzo il mio invito – ha dichiarato ieri l’assessore Gianluca Cefaratti – a essere i più rapidi possibile. Abbiamo analizzato in dettaglio il bilancio e anche da parte delle opposizioni c’è la disponibilità ad anticipare i tempi, chiaramente dovremo aspettare il parere dei revisori dei conti, e spero che venga reso nel più breve tempo possibile, soprattutto per dare alla Regione un bilancio».
Il ritardo, ha sottolineato, «sicuramente non imputabile né a me come assessore né alla maggioranza per i motivi che tutti i molisani conoscono». Oltre a riapprovare, con le correzioni indicate dalla Corte dei Conti, i consuntivi degli anni precedenti che non erano stati parificati, l’esecutivo guidato da Francesco Roberti ha dovuto concordare con Roma un aiuto sostanzioso (e sostanziale) e a sua volta fare la propria parte. Quindi, dal Mef di Giorgetti sono arrivati 40 milioni per ridurre il disavanzo a valere sul 2023 e dal 2024 in poi sono stanziati 20 milioni all’anno (per dieci anni), il contributo è nella legge di bilancio che deve ancora essere approvata dal Parlamento. A sua volta, Palazzo Vitale ha avviato un doppio accertamento sull’imposta di bollo e ha disposto l’aumento dell’addizionale Irpef per i redditi superiori a 28mila euro a partire dal 1 gennaio. Il disegno di legge che contiene l’incremento è stato già licenziato dalla Prima commissione.
«La settimana prossima potrebbe essere il tempo utile e giusto per portare in approvazione il bilancio in Aula – ancora le parole di Cefaratti – Magari andrà ridefinito, perché per quanto abbiamo cercato di fare un lavoro attento, accorto, certosino, qualche errore potrebbe esserci. Ieri (l’altro ieri, ndr) ne abbiamo corretto uno in un allegato convocando una giunta urgente. Spero che nel giro di una decina di giorni la Regione possa avere finalmente il suo bilancio previsionale, nella consapevolezza che ci sono misure sicuramente importanti, ma tanto ancora dobbiamo fare. È il primo passo, ne dobbiamo fare altri nella direzione della chiarezza e della condivisione innanzitutto con la maggioranza ma anche con i cittadini e le imprese».
Infine, una precisazione da parte dell’assessore: «Voglio smentire una voce che circola, che cioè alcuni pagamenti non andrebbero in porto se non fossero approvati i bilanci in tempo utile. Noi stiamo pagando tutto ciò che è possibile pagare, abbiamo una difficoltà di cassa che è del tutto evidente ed è una delle criticità a cui dobbiamo dare delle risposte nel breve termine».