La dotazione complessiva del Por 2014-2020 era di 125 milioni di euro. Come si chiude questo ciclo di programmazione, con quali risultati? Numeri e progetti sono stati illustrati ieri nella Sala Parlamentino di via Genova nell’evento di chiusura del Programma, a cui hanno partecipato il partenariato sociale, le aziende e le scuole che hanno realizzato iniziative con i fondi europei, la struttura regionale, l’autorità di gestione Alberta De Lisio, gli assessori Gianluca Cefaratti e Michele Iorio. Quest’ultimo si occupa anche della delega “coordinamento dei fondi europei e politiche di coesione”, quindi era il padrone di casa.
«Chiudiamo una fase senza aver disperso nessuna risorsa, questo è già un risultato importante. Ma quello che è più importante – ha dichiarato Iorio – è preparare la successiva fase di programmazione che rappresenta una vera novità. Novità per effetto del Pnrr, che per la prima volta si introduce nel nostro sistema, e c’è quindi bisogno di interventi coordinati, per cui attueremo in questi prossimi mesi una programmazione diversa dal solito che tenga conto di tutte le disponibilità offerte».
A disposizione del Molise, ha ribadito l’ex governatore, c’è una somma complessiva (fra Pnrr, Fsc, Psr) che supera il miliardo di euro da spendere «nel giro di quattro-cinque anni».
È necessario dunque, ha proseguito, «coordinare i fondi e arrivare a una programmazione effettiva, che ci consenta anche di essere veloci. Infrastrutture, misure per l’economia, per il sociale, soprattutto la possibilità di utilizzare la nuova fase della programmazione attraverso il decreto Sud e la Zes unica: ecco, il territorio molisano si trova di fronte ad un grande intervento di sostegno». Sostegno che passa per le opportunità di tipo fiscale (la Zes), per l’aumento delle risorse strutturali a disposizione perché il Molise è tornato nell’Obiettivo 1 e per i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sulla cui attivazione, più che altro sulla velocità nella spesa, pesa ancora la mancanza del bilancio 2023. Appena varato, si dovrà premere sull’acceleratore, ha detto Iorio. «Abbiamo la coincidenza di una serie di opportunità che rappresenta anche un banco di prova per questa maggioranza e per l’intero Molise. Non possiamo sbagliare», ha poi concluso, assicurando il coinvolgimento del partenariato e del Consiglio regionale nella programmazione.
I dettagli del Por sono stati illustrati dalla dirigente De Lisio. Undici gli assi di intervento del Programma che ha fatto leva sulla sinergia fra Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e Fse (Fondo sociale europeo). Per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione, sono state finanziate 80 aziende e 30 start up. Rispetto al secondo asse, Agenda digitale, sono stati realizzati cinque applicativi (si è lavorato molto sulla sanità digitale, fra Cup unico, fascicolo sanitario elettronico e registro tumori). Ancora, sostegno alle imprese nel campo dell’energia, due gli interventi per il patrimonio culturale. Riguardo all’occupazione, 723 tirocini per over 30, 28 progetti di reinserimento, 270 persone formate di cui 91 assunte, 74 nuove imprese create e 719 voucher di conciliazione per i servizi alla prima infanzia. Tirocini anche per l’inclusione sociale (875), 430 studenti assegnatari di borse di studio per merito, 7.912 famiglie con disagio economico sostenute per i maggiori costi dell’energia.
In sintesi, ha sottolineato De Lisio, quella che lei ha ereditato da poco come autorità di gestione, è stata giocoforza una programmazione di confine, «tra idee di sviluppo ed esigenze di tenuta». Basti pensare alle misure finanziate per aiutare le realtà produttive colpite dalla crisi per il Covid e, successivamente, per attutire l’impatto dei rincari causati dalla guerra.
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