Dal 1 gennaio l’addizionale regionale Irpef in Molise aumenterà al 3,33% per i redditi superiori a 28mila euro. L’incremento vale in egual misura, quindi, per gli ultimi due scaglioni (da 28mila a 50mila euro e oltre 50mila euro).
Il via libera, a maggioranza, da parte del Consiglio di via IV Novembre è arrivato ieri in tarda mattinata. La manovra fiscale proposta dalla giunta per ridurre il disavanzo da oltre 560 milioni di euro è stato il primo provvedimento approvato nella lunga seduta di bilancio.
Non è stata una manovra affrontata a cuor leggero. Anzi, anche dal centrodestra sono arrivati distinguo e proposte differenti. Per esempio la vicepresidente dell’Assise Stefania Passarelli (Il Molise che vogliamo) ha portato in Aula il suggerimento di ampliare l’incremento per i redditi più alti e ridurne la portata invece sul terzo scaglione. Roberto Di Baggio (Forza Italia) ha ricordato come il suo partito si sia sempre caratterizzato per la riduzione della pressione fiscale e non il contrario e ha assicurato un impegno anche del nazionale per aiutare la XX Regione a trovare soluzioni meno pesanti per i contribuenti. L’assessore al Bilancio Gianluca Cefaratti, chiudendo la discussione sulla proposta di legge, ha assunto l’impegno ad affrontare di nuovo la discussione in sede di esame del previsionale 2024. C’è una norma inserita nella Finanziaria nazionale (e che quindi deve essere ancora approvata) che consente di modulare diversamente la leva fiscale. «Se ci sarà l’accordo di tutti in maggioranza decideremo diversamente. Adesso però è prioritario chiudere il documento di previsione e, soprattutto, sostenere il piano di rientro come ci siamo impegnati a fare con il Mef e il governo nazionale», ha aggiunto a margine della seduta.
Si stima che l’aumento dell’Irpef porterà nelle casse della Regione 17 milioni in più all’anno. Per questo è parte integrante del piano di rientro – secondo punto all’ordine del giorno pure approvato a maggioranza – che prevede anche un contributo di 20 milioni all’anno da Roma, a patto che – appunto – Palazzo Vitale faccia il suo con l’incremento dell’addizionale, con azioni di riduzione dei costi e con l’impegno a non generare altro debito.
Non c’è stato ostruzionismo da parte delle minoranze. Che però con Fanelli, Facciolla, Salvatore (Pd), Primiani e in serata anche Greco (5s) e Romano (Cd) hanno contestato con decisione le scelte del centrodestra e hanno votato contro i provvedimenti.
Dopo l’ok al Defr e al bilancio di previsione del Consiglio, si è passati nel tardo pomeriggio all’esame del previsionale della Regione per il 2023. All’unanimità è passato un odg dei dem che impegna a stanziare nel bilancio 2024 un contributo di 100mila euro per la predisposizione di una piattaforma programmatica ei proposte finalizzate alla prevenzione ed al contrasto delle discriminazioni e violenze di genere.
Pochi gli emendamenti presentati al documento contabile che, pur arrivando alla fine dell’anno di riferimento, permette di sbloccare pagamenti e misure occupazionali in via Genova.

r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.