Ora che anche la sinistra la pensa come me si può arrivare a un pronunciamento unanime del Consiglio regionale per chiedere al governo l’azzeramento del debito sanitario e l’uscita dal commissariamento.
Semplificando, questo il messaggio lanciato da Michele Iorio – in passato presidente della Regione e commissario della sanità, oggi assessore titolare della delega ai rapporti coi ministeri di Economia e Salute per il piano di rientro – con la conferenza stampa di ieri mattina.
Un giorno particolare, molto triste per Campobasso e il Molise intero. Iorio ha aperto l’incontro con gli organi di informazione esprimendo cordoglio alla famiglia del piccolo di nove anni morto durante l’incendio che si è sviluppato in un’abitazione di contrada Colle Calcare, nel capoluogo di regione. «È doveroso da parte mia far arrivare alle persone colpite da questa immane tragedia i più profondi sentimenti di vicinanza», ha detto l’ex governatore.
Quindi ha commentato l’iniziativa del leader di Costruire democrazia Massimo Romano, che ha approntato una diffida indirizzata al presidente della Regione Roberti e per conoscenza a Palazzo Chigi, ai Ministeri affiancanti e alla delegazione parlamentare, che mira ad “accollare” allo Stato la quota di disavanzo (sui 562 milioni totali) ascrivibile alla sanità. Perché da 14 anni la Regione è esautorata, è il governo centrale che attraverso i commissari decide sull’organizzazione dei servizi sanitari. Il debito prodotto non possono pagarlo i molisani, il ragionamento del movimento di Romano, che hanno già sulle spalle le tasse più alte d’Italia e i servizi peggiori.
«Sono molto soddisfatto – così Iorio ieri mattina – che la sinistra sia venuta sulle mie posizioni. Lo dico da sempre che tutti questi anni di commissariamento senza risultati sono insostenibili e hanno danneggiato la sanità pubblica. È il sistema dei piani di rientro che non funziona. Ora, però, c’è un governo nazionale che ha un’attenzione diversa su questo argomento. Ho avuto modo di constatarlo negli incontri che ho avuto da quando ho ricevuto la delega, al ministero della Salute ma anche all’Agenas. Ho sempre chiesto di restituire al Molise la possibilità di organizzare il proprio servizio sanitario regionale e di attuare quanto ha scritto la Corte Costituzionale».
L’assessore ha fatto riferimento alla sentenza 168 del 2021 della Consulta. Due passaggi in particolare. Rispetto al commissariamento, l’istituzione statale «è chiamata ad assumersi la “responsabilità” (sentenza n. 43 del 2004) di risolvere nel minor tempo possibile la crisi dissipativa di un determinato ente autonomo, sì da rimetterlo in condizione di tornare a garantire i beni da questo invece al momento compromessi». E, ancora, «lo Stato non può mancare di raggiungere l’effetto utile ed è tenuto ad impegnare, se del caso, le proprie migliori energie e anche adeguate risorse finanziarie» perché bisogna «comunque garantire un punto di equilibrio che impedisca, a danno di tutta la Repubblica, il cronicizzarsi di una condizione di crisi, che risulterebbe lesiva di plurimi principi costituzionali».
In una relazione, Iorio ha fornito anche un po’ di numeri sul debito sanitario. Al 31 dicembre 2022, la perdita non coperta era pari a 138,5 milioni di euro. Tagli, drastiche riduzioni di servizi, eppure il rientro dal debito non si è compiuto. Un’anomalia, come la stessa Consulta l’ha definita. Ovvero «l’anomalia di un commissariamento della sanità regionale che si protrae da oltre tredici anni (si ricorda che la nomina del primo commissario ad acta risale al 24 luglio 2009), senza che gli obiettivi per cui è stato predisposto siano stati raggiunti, con tutte le ripercussioni che esso determina sulla forma di governo regionale, sui livelli essenziali delle prestazioni sanitarie e sull’equilibrio finanziario della sanità». Anche per i giudici delle leggi, servono interventi strutturali.
Quelli che, secondo Iorio, adesso possono essere chiesti a Roma con un margine di manovra migliore. Sia per l’attenzione del governo Meloni, sia perché si può registrare un’unità d’intenti a Palazzo D’Aimmo. Operativamente, ha spiegato, si può procedere con un documento (votato dall’Aula) che punti a ottenere l’azzeramento del debito, l’uscita dal commissariamento e l’avvio di un nuovo percorso. Con un piano sanitario «elaborato in base alle esigenze di salute dei molisani».
r.i.