Quest’anno la Festa del Molise registra un traguardo importante della vita istituzionale, economica e sociale della più “giovane”, per costituzione, delle Regioni d’Italia: il compimento di 60 anni di autonomia. Proprio 60 anni fa, il 27 dicembre del 1963, difatti, veniva promulgata la legge approvata alcuni giorni prima dal Parlamento italiano in seconda lettura, che modificava l’articolo 131 della Costituzione, includendo tra le Regioni costituite il Molise.
Si concludeva, così, un lungo e tortuoso percorso parlamentare durato più legislature che assicurava al Molise la tanto desiderata autonomia regionale. Un’autonomia rincorsa fin dall’inizio del ‘900, che ha significato molto, in termini di governo locale e di maggiore vicinanza delle istituzioni ai cittadini. Diversamente dal Molise, infatti, le altre 19 Regioni avevano avuto riconosciuta la propria autonomia territoriale e culturale direttamente dall’Assemblea costituente. Non così il Molise, relegato dai primi dettami costituzionali a parte del più grande Abruzzo.
Dunque, questa storica ricorrenza assume un immenso rilievo politico, economico, sociale, istituzionale e collettivo per ogni molisano. Essa si caratterizza per due elementi di straordinaria importanza.
In primis non si può non riproporre ai molisani di oggi ciò che seppero realizzare i molisani di ieri attraverso un eccezionale lavoro di unità di intenti, di collaborazione interistituzionale, di afflato politico, di capacità di coinvolgimento di tutte le forze operanti nella società per immaginare un futuro di crescita e di sviluppo autonomo di questa terra all’interno di un’organizzazione strutturale amministrativa e di programmazione territoriale quale la Regione.
In secundis vi è da ripercorrere con la memoria questi sei decenni trascorsi dal Molise quale Regione autonoma, con la responsabilità di governo messa in capo ad una classe politica e sociale tutta molisana, alla quale è stato affidato il compito di gettare le basi di uno sviluppo confacente alle peculiarità di ciascuno dei 136 comuni, alle differenti particolarità morfologiche e demografiche del territorio e a quelle singole tradizioni locali che caratterizzano non solo strade, contrade e rioni di città e paesini. E sono proprio le mille cromature delle tradizioni locali a rappresentare nel migliore dei modi l’identità regionale e le caratteristiche di un Molise piccolo, ma tenace, capace di affrontare nel lento scorrere di questi lustri terremoti, alluvioni, crisi economiche e climatiche, pandemie, il depauperamento del territorio a causa dello spopolamento e quant’altro la storia ha voluto porre sul suo percorso. Una tenacia che viene ad ogni molisano dal susseguirsi di un numero enorme di generazioni che da oltre 600mila anni, si pensi all’insediamento dell’Homo Aeserniensis, hanno abitato questi luoghi, proteggendoli e consegnandoli intatti a noi nella loro straordinaria bellezza.
L’eccezionalità di questo traguardo di vita della Regione Molise ci ha spinto come Consiglio regionale, massimo organo collegiale in cui siedono tutte le forze politiche in rappresentanza dei singoli territori e di ciascuna fascia sociale e demografica, ad immaginare una serie di eventi, da spalmarsi su tutto il territorio, al fine di rendere consapevole e partecipe di questo percorso svolto ogni molisano.
La mancanza dell’approvazione, fino a pochi giorni fa, del Bilancio regionale per il 2023, il breve periodo trascorso dall’insediamento di questa Assemblea e la necessità di consentire al presidente Roberti, pienamente ripreso dall’intervento subito, di assicurare il suo imprescindibile apporto a questo anniversario, hanno consigliato, prudenzialmente, di posporre al 2024 le diverse iniziative che abbiamo immaginato tese a coinvolgere tutte le istituzioni e, insieme ai cittadini, ogni operatore economico e sociale che in questi 60 anni ha lavorato sul territorio regionale contribuendo al suo sviluppo. Un coinvolgimento che vuole essere anche una riconferma collettiva, come fu per gli anni che precedettero il riconoscimento dell’autonomia, della volontà di andare avanti INSIEME e affrontare UNITI, ciascuno con la propria diversità ideologica e culturale, le sfide che gli anni avvenire porranno sulla strada della XX Regione d’Italia, una delle più piccole del Paese, ma certamente anche una delle più tenaci e coraggiose.
Sulla base di tale ragionamento, tra i primi atti di questa Presidenza vi è stato l’invito rivolto al Presidente Sergio Mattarella e venire in Molise e presenziare al più rilevante degli eventi commemorativi che abbiamo pensato. Un invito rivoltogli quale più alto rappresentante istituzionale del Paese e quale massima autorità di quella Repubblica che vede proprio nei territori, anche i più piccoli e meno popolati, una risorsa irrinunciabile per l’Italia e per tutti gli italiani. Chiaramente gli impegni istituzionali del Presidente sono molteplici e ci siamo resi disponibili a modulare, a cascata, gli eventi che abbiamo programmato a seconda delle sue disponibilità. Appena avremo certezza di questa presenza, presenteremo ufficialmente il calendario di eventi per i 60 anni dell’autonomia regionale.
Per il momento, in questa giornata così importante per tutti noi, formulo a tutti i consiglieri regionali, al presidente Roberti, alla Giunta regionale e a ciascuna forza politica e ad ogni realtà economica, sociale, culturale e sportiva, oltre che a ogni molisano sia residente in regione che all’estero, gli auguri affinché questa Festa rinvigorisca il nostro senso di appartenenza, fortifichi la nostra identità, ci renda capaci di superare le diversità per lavorare insieme per un Molise sempre più inclusivo, armonico e accogliente.
Quintino Pallante
Presidente del Consiglio
regionale del Molise

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