Non le ha mandate a dire: «Bisogna prendere atto delle nefandezze compiute in passato, basta nascondere i problemi sotto il tappeto. Noi cerchiamo di risolverli». Non si è risparmiato: «Un mese fa ho subito un intervento per tre bypass e prima mi avevano applicato cinque stent. Ma ho la pellaccia dura…».
Il presidente della Regione Francesco Roberti è tornato ieri a Palazzo Vitale per la conferenza stampa di fine anno. Insieme a lui gli assessori Andrea Di Lucente, Michele Marone, Michele Iorio, Gianluca Cefaratti, il sottosegretario Vincenzo Niro. Assente, giustificato, Salvatore Micone.
«Il Molise ha cambiato registro», il messaggio lanciato dall’esecutivo. In particolare dal governatore. «Questa Regione ha mezzo miliardo di debiti, il governo nazionale ci ha dimostrato vicinanza per uscire da questa situazione imbarazzante. Il debito non è legato solo alla sanità. A Roma siamo andati con i conti, facendo un’operazione verità – ha detto Roberti – C’è stata cattiva gestione, poco controllo delle entrate, a volte sono state indicate entrate fittizie. Il trasporto è un altro nostro tallone d’Achille. Con il nuovo accordo che abbiamo raggiunto per il trasporto ferroviario dimostriamo che si può risparmiare senza tagliare. In dieci anni avevamo accumulato 50 milioni di debiti con Trenitalia, ma se ci si siede ai tavoli romani con pari dignità e facendo il proprio dovere con coscienza i risultati si ottengono. Pensate che abbiamo pagato per la metropolitana leggera che non c’è». E «on è colpa dello Stato come qualcuno dice, ha aggiunto». Chiaro riferimento all’iniziativa del leader di Costruire democrazia che propone di accollare a Roma la quota di disavanzo della sanità. «Bisogna prendere atto delle nefandezze compiute. Per esempio i residui che restano in bilancio per mero esercizio finanziario senza alcun riscontro».
Poi l’approfondimento sul contratto di servizio con Trenitalia (articolo in pagina). L’ex presidente Iorio, titolare della delega ai fondi europei, ha assicurato: «Abbiamo chiuso il vecchio Por, siamo pronti ad attivare il nuovo programma. Non c’è alcun pericolo di perdere i fondi, tra l’altro io non sono abituato a perderne. Si apre una stagione importantissima».
Il governatore di nuovo «di persona alla guida di questa macchina» è un elemento di grande importanza, ha rilevato il sottosegretario Niro. «All’opera più energico di prima e non può farci che piacere. Era tra l’altro questo l’auspicio che ho raccolto nelle varie iniziative a cui ho presenziato in queste settimane».
Pochi mesi a disposizione, l’insediamento della nuova legislatura porta la data del 24 luglio scorso. Poi la corsa per trovare la copertura necessaria a chiudere il bilancio (con l’arrivo da Roma di 40 milioni e lo stanziamento di altri 20 ogni anno dal 2024 al 2033). «I nostri sono stati tempi europei, la squadra ha lavorato bene. Chi c’era prima tra l’altro aveva accentrato tutto su di sé, quindi abbiamo dovuto riorganizzare l’apparato. Ora non è tutto in mano a pochi ma si lavora col contributo di tutti», ha concluso il governatore. Ringraziando dirigenti e dipendenti della Regione e poi i molisani. «Il loro affetto è stato il motore propulsivo per tornare qui. Un mese fa ho o subito un intervento per tre bypass e prima mi avevano applicato cinque stent. Ma ho la pellaccia dura…».

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