Da qualche giorno è tornato “stabilmente” in via Genova. Per quanto anche durante la convalescenza, dopo l’intervento al cuore subito a inizio dicembre, sia rimasto connesso con l’ufficio e i colleghi di giunta, ora il presidente della Regione è presente fisicamente a Palazzo Vitale, dove politici e dipendenti contavano di rivederlo presto.
«Stiamo andando avanti. Il prossimo step, molto importante, è partire con la programmazione dei fondi strutturali per i prossimi anni. Abbiamo delle linee guida da seguire e la necessità di confrontarci con gli stakeholder. Presto ci confronteremo con loro», dice Francesco Roberti a Primo Piano nel primo colloquio con la stampa dopo la conferenza di fine anno.
Le parole chiave su cui concentrare gli sforzi della programmazione sono essenzialmente tre per il governatore: «Infrastrutture, ammodernamento quindi digitalizzazione e investimenti da mettere in campo per sostenere le piccole e medie imprese di questa regione e metterle nelle condizioni di efficientare la produzione rinnovando gli impianti». La struttura portante, aggiunge, della “ricetta” per rilanciare il Molise «la stiamo affinando in queste ore».
Intanto, che sia tornato “operativo h24” lo si nota anche dalla verve con cui il presidente della Regione replica ai due avversari Roberto Gravina e Vittorino Facciolla che l’altro ieri hanno attaccato l’azione della sua giunta rispettivamente per la reintroduzione del direttore generale al vertice della Regione e per lo spoils system alla Comunità montana Molise centrale e al Consorzio di Bonifica Basso Molise. «Mi meraviglio, soprattutto nel caso di Gravina che è stato sindaco e dovrebbe sapere come la spesa del personale sia legata a un budget al di là delle figure», spiega a Primo Piano. Per entrambe le questioni ha però affidato a una nota la risposta.
«In riferimento all’irrefrenabile sentimento “grillino” del consigliere regionale Roberto Gravina, prendo atto e mi meraviglia che un ex sindaco non conosca il funzionamento del costo del personale e, dunque, dei dirigenti in servizio nelle Pubbliche amministrazioni. Un direttore generale, infatti, non è altro che un dirigente, indipendentemente se sia interno – così il governatore sul caso dg – o esterno all’amministrazione di riferimento. In quest’ultimo caso, così come è già successo in passato, occorre tener conto dell’importo complessivo stanziato sul relativo capitolo di bilancio del personale e in riferimento al fabbisogno assunzionale. Ergo, non c’è nessun caso di aumento dei costi alla Regione Molise. Il consigliere regionale Roberto Gravina, così, ha perso un’altra occasione per dimostrare una maggiore conoscenza delle norme di bilancio degli enti pubblici».
Quanto a Facciolla, per Roberti «è del tutto evidente che non conosce la realtà dei fatti, o finge di non conoscerla». Dovrebbe sapere «come il commissario del Consorzio di Bonifica di Termoli-Larino, Fabio Rastelli, nominato dall’ex presidente Donato Toma, abbia portato in causa la Regione Molise con ingiunzioni di pagamento per milioni di euro, richiedendo somme che saranno attenzionate dagli organi competenti. Per quel che concerne Domenico Marinelli, è da 15 anni commissario della Comunità Montana Molise Centrale, senza riuscire a concludere l’iter di liquidazione né tantomeno a risolvere la precaria situazione della discarica di Montagano, dove, nonostante gli introiti garantiti dal gestore allo stesso ente, non è mai riuscito ad accantonare le necessarie somme per la dismissione della discarica in esaurimento. E così, cambiare, per raggiungere gli obiettivi prefissati, credo sia lecito, nonché nelle piene competenze della giunta regionale. Comprendo come, probabilmente, entrambe le figure siano care a Vittorino Facciolla, ma questa è la situazione dei fatti».
r.i.

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