Costruire democrazia prosegue la raccolta firme per accollare il debito della sanità molisana allo Stato. Il movimento guidato da Massimo Romano ieri sera ha fatto il punto della situazione in un incontro pubblico (tra i relatori Piero Colucci, Mino Dentizzi, Giuseppe Cecere e Adele Fraracci) e ha rilanciato la battaglia: siamo pronti, hanno detto i promotori dell’iniziativa, ad avviare una class action.
«Quattordici anni di commissariamento della sanità hanno portato alla situazione di disastro che c’è oggi. Sia sul piano fiscale, tanto che la Regione continua a mettere le mani nelle tasche dei molisani, sia a livello di servizi e qualità dei servizi sanitari – ha riassunto la situazione il consigliere regionale di Cd Romano – Se questo stato di cose continua a essere tollerato in modo omertoso per certi versi da una parte della classe dirigente, noi riteniamo che si debba uscire da questo stato di torpore e quindi continuiamo a lanciare l’iniziativa che online ha raccolto moltissime adesioni e stasera (ieri sera, ndr) anche di tante persone fisiche. Quello che segnaliamo con grandissimo apprezzamento è che anche una serie di Consigli comunali stanno aderendo con delibere per fare voti tanto alla Regione quanto al governo centrale, a coltivare questa iniziativa, cioè scorporare il disavanzo sanitario da quello complessivo per determinare un abbattimento della pressione fiscale anziché un aumento e destinare più risorse ai servizi. Mi dispiace – ha puntato il dito – che su questo purtroppo tanto i partiti quanto la delegazione dei parlamentari siano invece molto latitanti».
Le responsabilità del disavanzo, ha aggiunto Romano, vanno accertate. «È chiaro che se abbiamo una struttura commissariale e anche delle società esterne che avrebbero dovuto occuparsi del riequilibrio economico-finanziario e in 14 anni questo non è stato fatto, ci sono delle responsabilità tanto omissive quanto commissive. Non mi sembra giusto che se un cittadino ritarda di un giorno il pagamento di una cartella esattoriale oppure un adempimento fiscale viene perseguito e invece figure che hanno grandissime responsabilità vengono lasciate al riparo da un accertamento perché tanto pagano i cittadini. Io penso che questo stato di cose debba essere sovvertito e quindi siamo qui per questo», ancora il leader di Cd.
Un debito pubblico così alto, ha rimarcato l’avvocato Pino Ruta, «a fronte di un disservizio sanitario così marcato non lo si giustifica, ancor più se non è conseguenza della gestione di questo settore da parte della Regione ma è conseguenza di una gestione da parte dei commissari, cioè degli organi che avrebbero dovuto risanare questa situazione e che in realtà negli ultimi dieci anni l’hanno accresciuta, aggravandola e probabilmente portandola anche a dei punti di non ritorno». Quindi, bisogna correre subito ai ripari.
E per questo, ha concluso Ruta, Costruire democrazia continuerà nell’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questi temi «e soprattutto degli organi regionali che dovrebbero procedere nei confronti del governo e non accettarne i diktat accollando questo debito ai molisani, invece che allo Stato e ai commissari che lo hanno determinato».

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