Il gruppo regionale al completo, i consiglieri comunali di Campobasso, alcuni dirigenti e, per la prima uscita pubblica da quando è stato acclamato alla guida del partito, anche il neo segretario regionale Ovidio Bontempo.
Il Pd che ha ritrovato la pace fra le sue varie anime nella stagione congressuale che si è conclusa appena prima di Natale l’ha messa in mostra (anche come strategia in vista delle amministrative del capoluogo) ieri nella conferenza stampa sul tema del trasporto ferroviario. «Inaccettabile che la tratta da Campobasso a Termoli sia cancellata per dieci anni – hanno ribadito i dem – Chiederemo con atti ufficiali e con una mobilitazione al governatore Roberti di modificare il contratto di servizio appena rinnovato con Trenitalia».
Accanto alla capogruppo Alessandra Salvatore, i colleghi consiglieri Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla.
In “platea”, fra gli altri, gli eletti a Palazzo San Giorgio Giose Trivisonno, Bibiana Chierchia e Antonio Battista, il presidente dell’assemblea del partito Nicola Messere, la dirigente dem Giovanna Viola, il segretario del circolo di Campobasso Peppe D’Elia.
«È inaccettabile che, se Rfi vuole investire 150 milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza per modernizzare e velocizzare la tratta Termoli-Campobasso, il contratto di servizio con Trenitalia preveda fino al 2033 l’eliminazione di fatto del trasporto su ferro su quella tratta», ha sintetizzato Salvatore. Che ha segnalato anche una curiosa coincidenza (non entusiasmante per il Molise). L’altro ieri a Isernia è arrivato il primo treno elettrico (una prova in vista della partenza dei convogli dalla stazione pentra a partire da inizio febbraio, secondo quanto assicurato da Trenitalia alla Regione). Tutto questo «a distanza di quasi 100 anni dalla inaugurazione del primo tratto ferroviario elettrificato, la Benevento-Foggia, nel 1928. Non è concepibile tutto questo. Chiederemo – ha quindi concluso la capogruppo Salvatore – sicuramente al governatore che, peraltro, rispetto alla questione della velocizzazione della tratta Termoli-Campobasso, concordava con noi sul fatto che si farà e che quindi sarà un elemento importante, che il contratto di servizio venga cambiato. Lo chiederemo con atti consiliari ma anche con una mobilitazione popolare indispensabile. C’è fermento fra i pendolari, fra i lavoratori delle Ferrovie, sono 50 famiglie il cui futuro è incerto. E soprattutto ci sono 150 milioni di euro, soldi pubblici, del Pnrr, che verranno spesi e non possiamo permetterci che vengano buttati».
ppm