Dichiarazione d’intenti che sarà presto declinata in iniziative concrete: «C’è la massima attenzione da parte di tutte le istituzioni» per preservare il Molise dai tentativi delle mafie delle regioni vicine di inquinarne il tessuto economico. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi lo ha ribadito più volte nel veloce punto stampa a margine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato dal prefetto di Campobasso Michela Lattarulo e a cui il titolare del Viminale ha presenziato raccogliendo dati, elementi e spunti dei vertici delle forze dell’ordine e della magistratura e gli spunti degli amministratori locali che ne fanno parte.
Tutelare il Molise, quindi, «da alcuni fenomeni che ne minano un po’ la tradizionale caratteristica, un tempo, di territorio sicuro, fondato su un vivere civile molto responsabile». Questo l’obiettivo. Perché, è stata l’analisi del ministro, «la tenuta complessiva che non è che sia venuta meno ma, come qualcuno ha detto, nel territorio nazionale isole felici a priori non ne esistono più, non dobbiamo considerarne più perché non dobbiamo sottovalutare nessun fenomeno».
Del rischio infiltrazioni durante il Comitato si è, naturalmente, parlato. «Garantisco che c’è la massima attenzione di tutte le istituzioni, la Prefettura per quello che le compete. Potrebbe essere che a breve sarà anche visibile per le iniziative che verranno prese, però c’è grande attenzione rispetto a fenomeni di tentativo di condizionamento dei circuiti economici territoriali». I clan che sono radicati ai confini mirano, lo certificano i rapporti della Dia, al Molise «come territorio prediletto per poter operare anche l’inquinamento dell’economia territoriale», la sintesi di Piantedosi.
Dopo la riunione del Comitato, il ministro ha avuto un briefing con il presidente della Regione Francesco Roberti, che ha preso parte al punto stampa insieme a Piantedosi, al prefetto Lattarulo e alla vice sindaca facente funzioni di Campobasso Paola Felice. «Ringrazio anche il presidente della Regione per essere qui, testimonianza del suo interesse. Del resto questa visita parte anche proprio da un incontro che ebbi con lui che mi sollecitò questo tipo di attenzione al territorio – ha ricordato il titolare del Viminale – L’assicurazione che do al presidente e al vice sindaco, rispetto agli elementi che abbiamo raccolto, c’è stato un contributo molto importante anche dei rappresentanti dell’autorità giudiziaria, è che credo che adotteremo qualche misura, qualche intervento».
Tra gli altri argomenti toccati dal Comitato per l’ordine e la sicurezza, quello dei furti. «Uno dei fenomeni che ha un po’ angustiato negli ultimi anni è stato quello dei furti in appartamento, nelle abitazioni. Il questore ha rappresentato come i servizi che stiamo facendo, anche ad alto impatto, quindi la prevenzione, hanno fatto sì che ci sono dei dati significativi sulla decrescita di questo fenomeno». Rispetto invece ai furti di auto e di mezzi agricoli, Piantedosi ha spiegato che è «connesso alle presenze criminali che vengono da fuori regione, riguarda un po’ tutta la dorsale adriatica. C’era anche il capo centro Dia, ne abbiamo parlato, anche qui metteremo in campo qualche cosa».
Per un più efficace controllo del territorio servono anche più uomini. Il ministro ha illustrato il programma di ricostituzione degli organici delle forze di polizia, finanziato a livello nazionale con l’obiettivo di invertire il trend del turnover negativo che si è creato in questi anni. «La quota parte che ha riguardato la provincia di Campobasso è di una trentina di unità, naturalmente non sono al momento risolutive ma è un programma che proseguirà ».
Intanto, ha proseguito, «metteremo a disposizione per quanto riguarda il controllo del territorio i reparti di Prevenzione Crimine, che credo siano posizionati anche a San Severo, per quel che riguarda i servizi dedicati da realizzare sul tratto costiero. Ma c’è anche qualche idea su come mettere a disposizione dell’autorità giudiziaria dei supporti investigativi dal Servizio centrale operativo». E, ancora, «il commissariato di Termoli probabilmente merita una riconsiderazione nella dimensione organica rispetto al fatto che i fenomeni più preoccupanti in provincia e in regione si verificano soprattutto nel tratto costiero».
Spaccio, mala movida e sicurezza degli operatori sanitari – con posti di polizia negli ospedali – fra gli altri temi affrontati con la stampa. Rispetto a quest’ultimo argomento, «il fenomeno delle aggressioni ai sanitari non fa registrare qui un particolare allarme», ma in caso servisse il ministro ha garantito che il dispositivo sarà potenziato. Al momento il posto di polizia è attivo per il Cardarelli.
Seconda tappa della visita in Molise, la premiazione delle scuole che hanno partecipato al concorso #ilvaloredelrispetto, iniziativa della Prefettura e dell’Usr contro la violenza di genere.
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