Rinviate tutte le mozioni relative alla sanità, ieri in Consiglio regionale. Alla luce della bozza di nuovo piano operativo, ha spiegato all’Aula l’assessore Michele Iorio, conviene ragionarne dopo aver discusso l’impianto che la struttura commissariale ha dato al documento. Tutte rinviate, dunque, tranne una. Che invece è stata approvata. È la mozione presentata dal leader di Costruire democrazia, su cui Iorio ha votato a favore dando di fatto l’indicazione a nome dell’esecutivo (ieri il governatore Roberti non ha partecipato alla seduta di Palazzo D’Aimmo), che è stata approvata a maggioranza. Ma il voto ha sancito che in realtà la maggioranza è andata sotto. Con ripercussioni, se non altro in termini di “clima”, sul rapporto con l’Asrem. Perché il documento impegna il presidente della Regione a capire le motivazioni della delibera che dà mandato a un legale interno di svolgere il ruolo di reputation manager – e quindi attivare la tutela legale quando ravvisi lesioni dell’immagine dell’azienda – e a chiederne la revoca.
Un martedì vissuto pericolosamente, dunque, dal centrodestra. La seduta è iniziata con l’esame della mozione di Romano, che ha ribadito in Aula la sua contrarietà alla delibera dell’azienda sanitaria regionale che può, comunque, sempre attivare la tutela legale quando un suo dipendente o rappresentante si senta denigrato o diffamato sui social e sugli organi di informazione. La delibera, invece,a suo parere è una sorta di “licenza di querela urbi et orbi” che confligge con il diritto di critica e di cronaca, se l’intento è impedire che si raccontino disservizi e casi di presunta malasanità. L’assessore Iorio ha preso la parola per la giunta e ha dato parere positivo a un approfondimento da realizzare insieme ai vertici Asrem in merito al provvedimento e per trovare «una via d’uscita».
Al momento del voto, una situazione surreale. I due schieramenti erano ancora a ranghi parzialmente ridotti. Ma poche, o pochissime, mani si sarebbero alzate dal centrodestra per dire sì, come indicato da Iorio, all’atto di indirizzo. Molte sono rimaste sullo scranno anche quando il presidente dell’Assise Quintino Pallante ha chiesto chi fossero i contrari. Una sorta di distrazione collettiva, uno straniamento. Fatto sta che, dopo aver contato, ha dichiarato la mozione approvata a maggioranza.
Cosa prevede in dettaglio la mozione? È l’ufficio stampa del Consiglio a sintetizzarlo nella consueta nota istituzionale diramata dopo la seduta. In particolare, con l’atto di indirizzo, l’Assemblea prende atto che con delibera del dg Asrem 923 del 2023, è stato conferito a un avvocato interno dell’Azienda l’incarico professionale di difesa della Asrem, al fine di intraprendere le necessarie azioni giudiziarie nei riguardi di tutti coloro che offendano o ledano la dignità e l’immagine dell’Amministrazione stessa e del suo management ovvero dei dirigenti aziendali, con comportamenti tali da configurare anche ingiustificato allarme pubblico e/o sociale. Nella mozione si rileva anche che questa delibera rischia di apparire un “avvertimento” rivolto a cittadini, utenti e organi di stampa, volto a inibire e/o condizionare il libero esercizio del diritto di critica e/o di cronaca rispetto all’organizzazione sanitaria regionale e all’efficienza dei servizi pubblici sanitari da essa erogati. Di qui l’impegno al presidente della Regione e alla giunta regionale, «nel rispetto dell’autonomia dell’Azienda sanitaria regionale, e nel rigoroso solco delle prerogative di indirizzo e controllo della giunta sulle attività della stessa, previa richiesta di chiarimenti urgenti circa le finalità e la ratio della deliberazione del direttore generale Asrem 923 del 21-11-2023, avente ad oggetto “Conferimento incarico professionale di difesa della Asrem per la tutela dell’immagine e del buon nome dell’azienda e del management aziendale”, ad invitare formalmente la Asrem ad annullare e/o revocare in autotutela, con effetto immediato, il suddetto provvedimento».
Subito dopo, è stato ancora Iorio a chiedere e ottenere – nonostante le minoranze abbiano provato a impedirlo con questioni pregiudiziali ed eccezioni a impedirlo – il rinvio della mozione di Greco, Primiani, Gravina e Romano, con oggetto “Integrazione contratti 2023 per l’acquisto delle prestazioni dalle strutture private operanti in regime di accreditamento di prestazioni sanitarie di assistenza ospedaliera/specialistica ambulatoriale” di Neuromed e Responsible; dell’atto di indirizzo dei consiglieri Pd Salvatore, Facciolla e Fanelli sul piano operativo 2022-2024 e in generale sul piano di rientro e il commissariamento; della mozione dei 5s Primiani, Greco e Gravina con oggetto “Assistenza pediatrica ambulatoriale nei giorni festivi e prefestivi”; di quella di Salvatore Fanelli e Facciolla su “Rifinanziamento del Fondo per il contrasto dei disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione e all’emanazione dei Decreti attuativi necessari per l’inserimento dei disturbi alimentari nei Llivelli essenziali di assistenza (Lea)” e infine dell’atto sempre a firma degli eletti dem con oggetto “Interventi per la pediatria sul territorio regionale del Molise”.