Un esercito di almeno otto milioni di persone che si occupano di familiari malati non autosufficienti e spesso non riescono a lavorare. Sono i caregiver, per i quali la deputata Elisabetta Lancellotta ha sollecitato interventi nell’interrogazione alla ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli.
In particolare, Lancellotta ha chiesto di sapere quali iniziative, anche di carattere normativo, il governo intenda assumere al fine di disegnare una società più inclusiva, capace di dedicare ai caregiver interventi specifici utili a sostenere l’importante impegno di cura quotidiana che svolgono.
«Seppur non ci siano dati ufficiali, si stima che sarebbero più di otto milioni le persone che si occupano di familiari malati, disabili o anziani, i cosiddetti caregiver familiari – ha esordito la parlamentare di FdI – In Italia, la figura dei caregiver familiari non è riconosciuta dal punto di vista giuridico e normativo, nonostante i tanti sacrifici per poter assolvere al proprio ruolo, che richiede un carico assistenziale e di affiancamento costante, in molti casi incompatibili con un’occupazione lavorativa tanto che, troppo spesso, queste persone sono costrette rinunciare alle proprie attività lavorative per dedicarsi all’assistenza dei propri cari».
A ottobre 2023 è stato istituito il Tavolo tecnico per la definizione degli elementi utili a una legge. Alla ministra la deputata molisana ha chiesto quindi delucidazioni sugli interventi che sono allo studio.
«L’obiettivo è non lasciare mai soli chi ha cura dei familiari bisognosi di assistenza e il governo Meloni ha dimostrato, sin dal primo giorno di questa legislatura, grande attenzione verso le fasce più deboli della popolazione. L’Italia è il fanalino di coda in Europa per il riconoscimento della figura del caregiver familiare, ma il Tavolo tecnico, insediato il 17 gennaio 2024, sta lavorando con costanza e celerità, partendo da quanto fatto sinora, nell’ottica del confronto per arrivare a una soluzione che possa soddisfare tutti.
Il Tavolo avrà sei mesi di tempo per concludere il lavoro – ha concluso Lancellotta – e anche il Parlamento sarà chiamato a fare la sua parte, in un lavoro di squadra nel quale ognuno darà il proprio contributo per trovare le soluzioni più opportune e fornire le risposte da troppo tempo attese».

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