Sul caso dossieraggio – che sta scuotendo la politica, la magistratura e lo sport nazionale – è stato ascoltato ieri dalla commissione parlamentare d’inchiesta il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo. Sull’ufficio Sos (segnalazione operazioni sospette) della Procura, infatti, si sta sviluppando l’inchiesta di Perugia rispetto ai circa 800 accessi illeciti su politici, personaggi pubblici e della finanza.
Alla seduta ha preso parte anche il senatore molisano Costanzo Della Porta. «Ringrazio a nome mio e del gruppo di Fratelli d’Italia in commissione Antimafia il dottor Melillo per il lavoro che ha svolto e che ha scoperchiato il vaso di Pandora, consentendo l’inizio delle indagini. Va difeso il lavoro del Procuratore nazionale antimafia – così Della Porta a margine dell’audizione – perché va difesa l’istituzione che rappresenta, presidio di tutela delle istituzioni democratiche repubblicane. E su questo in sede di audizione in Commissione Antimafia ho chiesto al dottor Cantone (procuratore di Perugia, ndr) se nel corso delle indagini si stia focalizzando l’attenzione su eventuali mandanti o sodali dei due principali indagati Striano e Laudati. Questo perché come Fratelli d’Italia chiediamo chiarezza, soprattutto in riferimento alle ragioni e agli uomini che hanno guidato questa attività di dossieraggio, che appartiene più ai regimi autoritari che democratici».

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