La risposta del governatore del Molise Francesco Roberti al “Dataroom” dell’11 marzo – l’inchiesta di Milena Gabanelli secondo cui l’autonomia del Molise si è rivelata un fallimento – ha avuto un’eco significativa a livello nazionale. Portando alla ribalta anche la petizione, in corso in provincia di Isernia, per il ritorno con l’Abruzzo.
A questa ipotesi Roberti si è opposto fermamente: mi auguro, ha commentato il presidente, che si tratti solo di una provocazione. Ieri intanto ha pubblicato sul suo profilo Facebook un articolo che, coincidenza perfetta, Le Figaro ha dedicato al Molise nella sezione “viaggi” della testata telematica. «Meglio “Le Figaro” che il Corriere». Breve e categorico il post sull’articolo dal titolo “Fuga in Molise, una regione sublime che gli stessi italiani non conoscono”. Nel testo del quotidiano francesce la nascita amministrativa nel 1967, le tracce dei primi uomini sul suolo europeo (il Paleolitico di Isernia), quelle dei Sanniti, Altilia, il Castello Pandone di Venafro, la cripta dell’abate Epifanio, il Santuario dell’Addolorata e la Fonderia Marinelli. Un itinerario turistico. Contro l’inchiesta dell’ideatrice di Report. E infatti qualcuno sotto il post segnala al governatore: i due articoli parlano di cose diverse, non possono essere comparati. Roberti lo sa benissimo e, nella risposta social, rincara la dose.
Dal sindaco di Benevento Clemente Mastella nel frattempo gli arriva un appello: «Recuperiamo l’idea del Molisannio: sarebbe una macro-area interna utile per non restare schiacciati dall’autonomia differenziata».
La nota di Mastella è indirizzata anche ai sindaci di Campobasso, Isernia e Termoli e ai presidenti delle Province di Campobasso e Isernia per invitarli a riattivare forme di dialogo istituzionale per la costituzione della Regione Molisannio.
«Ho appreso dagli organi di stampa che l’iniziativa di alcuni comitati spontanei ha riproposto nel dibattito politico-istituzionale la questione del riassetto territoriale della vostra Regione. In particolare, mi riferisco alla petizione in corso per proporre l’annessione della provincia d’Isernia alla Regione Abruzzo. È evidente che la riforma dell’autonomia differenziata, che è all’esame del Parlamento, alimenti perplessità e timori nella cittadinanza per il rischio reale che le aree interne paghino ancora il prezzo più salato e restino invischiate in una contesa impari che le vedrebbe probabilmente ulteriormente mortificate. Tuttavia non ritengo che un’annessione sic et simpliciter dell’Isernino all’Abruzzo sia una soluzione né utile, né efficace. Il territorio d’Isernia resterebbe una mera appendice, un’orlatura geografica dell’Abruzzo tanto per motivi demografici, quanto per la scala delle dimensioni territoriali. Tuttavia l’occasione può essere propizia per ravvivare e dare nuova linfa all’idea della costituzione della Regione Molisannio. La liaison istituzionale tra il Sannio e il Molise è un tema che ha radici ormai datate e che si affacciò per la prima volta all’opinione pubblica negli anni Settanta».
Quindi Mastella riepiloga le ultime tappe. «Nel 2022 il sottoscritto avviò un dialogo politico-istituzionale per riproporne la valenza. Sono perfettamente consapevole della tortuosità del percorso costituzionale che sottende una concreta realizzazione di un progetto del genere e ho ben chiare le numerose e in molti casi non irragionevoli resistenze che la proposta del Molisannio incontra tanto nel Sannio quanto nel Molise. Tuttavia è innegabile che la logica politico-istituzionale di una siffatta riorganizzazione dei territori resti valida: solo con il Molisannio si comporrebbe una Regione di media dimensione, costituita da città affini per storia, economia e geografia, accomunate anche da dimensioni demografiche similari. E assai intelligente sarebbe coinvolgere il territorio della Valle Alifana. Solo così si comporrebbe una ‘macro-area’ interna capace di avere maggiore potestà contrattuale nel sistema binario Stato-Regioni su cui già ora s’incentra l’assetto repubblicano e che con l’autonomia si avviterebbe in un centralismo regionalistico da cui sic stantibus rebus, resterebbero probabilmente schiacciate tanto la Regione Molise quanto la provincia di Benevento, nelle rispettive scale di riferimento. Vi invito pertanto a prendere in considerazione la possibilità di recuperare l’opzione del Molisannio, prima ancora che sul piano della fattibilità costituzionale, su quello del concetto, del dibattito costruttivo e del ragionamento di ordine politico da proporre alle opinioni pubbliche dei rispettivi territori. Resto disponibile, per queste ragioni, a concertare con voi le forme di dialogo istituzionale più utili – conclude l’ex Guardasigilli – per alimentare la discussione sul tema».