Un’innovazione che i chirurghi del Cardarelli attendevano da anni e che, una volta operativa, consentirà di elevare la qualità degli interventi chirurgici, ridurre le liste di attesa e contrastare la mobilità passiva. Se un molisano può essere sottoposto a un’operazione con strumenti all’avanguardia in contrada Tappino perché dovrebbe scegliere di andare fuori regione?
Con questo obiettivo la giunta regionale ha approvato il potenziamento del parco tecnologico ospedaliero, relativamente in particolare alla struttura principale della regione, quella del capoluogo. Un’idea che l’assessore ai rapporti con i Ministeri per il piano di rientro dal debito sanitario, Michele Iorio, aveva lanciato proprio da queste colonne subito dopo la nomina nella giunta Roberti. L’investimento a cui l’esecutivo ha dato via libera vale 2,5 milioni (fondi del Piano di sviluppo e coesione) e prevede l’acquisto di un “sistema di chirurgia robotica multidisciplinare” per il Cardarelli di Campobasso, un sistema di robotica assistita, con caratteristiche tecnico prestazionali di ultima generazione, validato per le procedure chirurgiche in Urologia, Chirurgia generale, Chirurgia del fegato e del pancreas, Otorinolaringoiatria e Chirurgia toracica (poco più di 2 milioni) e, inoltre, l’aquisto di quattro ambulanze di tipo “B” con relativo allestimento e dispositivi a servizio degli ospedali di Campobasso, Termoli, Isernia e Agnone, sia per le attività di soccorso che per il trasferimento dei pazienti tra gli ospedali e dagli ospedali verso le strutture intermedie (circa mezzo milione di euro).
«Lo spirito dell’iniziativa – è il commento del presidente della giunta regionale Francesco Roberti e dell’assessore Michele Iorio – è quello di innalzare ai massimi livelli la tecnologia utilizzata nella chirurgia all’ospedale Cardarelli di Campobasso e a servizio anche di tutti gli altri ospedali molisani. Grazie a questa azione si avrà una crescita notevole della chirurgia robotica. Le conseguenze per il benessere dei pazienti sono facilmente immaginabili – le parole di Roberti e Iorio – senza sottovalutare altri importantissimi aspetti, come un recupero notevole della cosiddetta mobilità passiva, ovvero di coloro che, ad oggi, decidono di operarsi fuori regione e, al contempo, diventando punto di interesse per i pazienti residenti nei centri delle regioni limitrofe. Anche grazie all’utilizzo degli strumenti tecnologici, stiamo cercando di dare un nuovo volto alla sanità molisana».
L’intervento avrà una regia regionale, l’istruttoria è stata curata infatti dalla direzione Salute guidata dalla dg Lolita Gallo, e sarà concretamente realizzato dall’Asrem che è soggetto attuatore.