Non nasconde che questa è la sfida per lui forse più difficile. Non si sottrae alle domande. Neanche a quella sul generale Vannacci suo capolista nel collegio meridionale, lui che è un moderato… Lo conosco poco, risponde Aldo Patriciello, decideranno gli elettori.
C’è spazio per tutti in una circoscrizione di 12 milioni di abitanti. L’onorevole venafrano, “mister 100mila preferenze” quando era in Forza Italia, fa tappa nel suo Molise, a Campobasso, con una conferenza stampa e una giornata che prosegue con numerosi incontri: amici, imprenditori, elettori e simpatizzanti. A cui chiede la conferma della fiducia e il voto per Patriciello nella Lega.
Al Centrum Palace ad attenderlo il gotha del Carroccio e gli esponenti regionali dell’Udc (il partito di Cesa alle europee stavolta sta con Salvini e Patriciello). Ci sono anche i due eletti in Regione della lista Il Molise che vogliamo, l’assessore Gianluca Cefaratti e la vicepresidente del Consiglio Stefania Passarelli. E il consigliere eletto con FdI Armandino D’Egidio. «Votate i molisani. Votiamo l’unico candidato molisano che può arrivare dove deve arrivare», il messaggio lanciato dal coordinatore Udc Teresio Di Pietro. E nel centrodestra pare sia già passato.
«Siamo fieri e onorati che Patriciello sia il nostro candidato di punta nel Meridione – apre l’incontro il segretario della Lega Michele Marone –. In Europa sarà interprete delle nostre battaglie, per esempio contro il cibo sintetico e a tutela del Made in Italy. È un politico di grandi capacità, esperienza e tenacia, sempre pronto ad ascoltare e raccogliere le istanze del territorio. Può essere – allarga anche lui il raggio dell’appello al voto – riferimento per tutti i molisani. Uniamoci attorno a lui, in modo che il Molise torni ad avere un parlamentare europeo che rappresenti la nostra regione e il Meridione».
Dopo aver lasciato gli azzurri, l’onorevole che punta alla quinta elezione a Bruxelles avrebbe potuto prendere strade più semplici. Ha compiuto una scelta invece difficile e anticiclica: cinque anni fa la Lega aveva il vento in poppa, oggi – lo dice lui stesso con onestà e al suo fianco Marone non se la prende a male essendo un dato di fatto – al Sud è al suo minimo storico. «Ma la Lega non è più quella di tanti anni fa. È cambiata, è un partito che rappresenta gli amministratori e dà voce ai territori, anche ai sindaci dei centri più piccoli. In quest’epoca in cui non c’è più la politica, nella Lega ho trovato lo spazio per tornare a farla, per far crescere una classe dirigente».
Dalla sua, rivendica, ha la fama del politico della prima repubblica. Per Patriciello un punto d’onore perché «se posso fare una buona azione, risolvere un problema lo faccio senza guardare al partito di chi me lo ha sottoposto». Quindi si intesta convintamente le proposte del Carroccio per cambiare in meglio l’Europa. «Non siamo contro l’Ue, siamo per correggere la rotta». No a carne e mozzarella sintetiche, proroga dei termini sulle case green. Autonomia differenziata come responsabilizzazione della classe politica, aggiunge poi. «Sto girando in lungo e in largo il collegio, come una trottola. Tutti si lamentano della sanità. A chi mi dice che con l’autonomia differenziata, partita vorrei ricordare col governo Amato e non con un governo leghista, le cose peggioreranno io rispondo con una domanda: ma oggi c’è l’autonomia differenziata? No. Questa riforma, al contrario, farà crescere la responsabilità degli amministratori e la consapevolezza che le risorse a disposizione vanno spese con la diligenza di un buon padre di famiglia».
Dall’autonomia differenziata all’autonomia del Molise. «Tutte le scelte future dei governi nazionale e regionale dipenderanno da quello che si deciderà in Europa. La partita dell’8 e 9 giugno è quindi decisiva per il Molise. Avere una voce che possa rappresentare l’Italia, il Sud e la nostra regione è importante. A chi non vuole votare per me io per questo dico: votate comunque un molisano. Perché, per essere chiari e per fare un esempio concreto, chi vota Tajani (ministro degli Esteri e capolista di FI nel collegio, ndr), lo sceglie in quel momento ma non lo avrà come rappresentante in Europa. Qualcun altro andrà a sostituirlo e quel qualcuno non avrà nessuna connessione, nessun rapporto con il Molise».
Tanto per essere chiari e per fare un esempio a caso.
ritai