«A Bruxelles per essere costruttori di pace». Riccardo Di Palma, il più giovane candidato dei 5 stelle alle europee (ha 27 anni), è partito dal principio nel presentarsi agli organi di informazione e quindi, seppure in maniera mediata, ai cittadini. È partito, cioè, dal primo punto del programma dei pentastellati di Conte per elezioni dell’8 e del 9 giugno.
Campobassano, brillantemente laureato alla Bocconi, Di Palma lavora nel settore bancario. «Proponiamo agli elettori una reale rappresentanza a Bruxelles, i molisani non credo si siano accorti molto di avere al Parlamento Ue l’uscente Patriciello. Il nostro Riccardo – ha detto aprendo la conferenza il coordinatore regionale 5s Antonio Federico – ha tutt’altro skill».
Per l’Unione europea la fine della conflitto fra Russia e Ucraina deve diventare la priorità, ha quindi spiegato il candidato molisano della lista capeggiata dall’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico. «Anche gli Usa dicono che l’Ucraina non vincerà mai la guerra. E rischiamo un’escalation. Quindi, basta armi e proviamo a organizzare un piano di pace europeo».
Subito dopo, il no alla nuova austerity, al ritorno al vecchio Patto di Stabilità. «Gli investimenti in transizione ecologica e sanità vanno scorporati dal Patto». Tassello d’avvio per un welfare europeo, poi, la proposta di istituire un reddito di cittadinanza valido per tutta l’Ue e in grado di garantire un sostegno anche nella transizione che si compirà fra diverse figure occupazionali.
Ancora, rendere strutturale Next Generation Eu per finanziare le misure in grado di realizzare la decarbonizzazione e quelle contro il dissesto idrogeologico, il sostegno alla mobilità elettrica.
Quarto punto del programma 5s, tolleranza zero nei confronti della corruzione e dei conflitti di interesse. «Pensiamo a regole più stringenti per l’accesso ai fondi europei – ha spiegato Di Palma – A livello nazionale dobbiamo tenere la guardia alta perché stanno cercando di smantellare il decreto Spazza corrotti».
Ultimo punto, ma non per importanza, «diritti per tutti, in particolare per quanto riguarda la salute che insieme all’assistenza sanitaria deve diventare una competenza condivisa con l’Ue. Maggiori risorse dall’Ue, quindi, per investire per esempio sulla ricerca per malattie rare che non interessano alle case farmaceutiche».
Mentre gli altri, ha concluso Di Palma, hanno liste eterogenee per qualche preferenza in più «la nostra è composta solo da persone in linea con i nostri valori».