Tutti se lo chiedono. Geppi Cucciari e Giorgio Lauro lo hanno chiesto al diretto interessato. Quale circoscrizione sceglierà il generale Roberto Vannacci fra le quattro in cui risulta eletto con la Lega al Parlamento europeo? «L’effetto sorpresa è una caratteristica dell’arte della guerra… Sto valutando, sono molti i fattori» su cui ragionare, «ne parlerò con Salvini e nei prossimi giorni decideremo. Al momento non ho avuto neanche la comunicazione dell’elezione. Da quando avverrà, ci sarà circa una settimana di tempo» per decidere «da quanto mi hanno spiegato».
A Rai Radio1, ospite del programma “Un Giorno da Pecora”, Vannacci ha quindi affrontato per la prima volta il tema che da giorni tiene banco negli ambienti politici, del Carroccio e non. In Molise è uno dei “trend topic” del dibattito nel centrodestra e non solo. Poco meno di 2mila preferenze lo separano dal secondo più votato nel collegio del Sud, Aldo Patriciello. Ma il seggio spettante è solo uno. Tre quelli che sono “scattati” per la Lega nella circoscrizione Nord occidentale, due nella Nord orientale, uno al Centro, uno al Meridione, uno nelle Isole (dove Vannacci non risulta eletto).
L’onorevole venafrano, eurodeputato uscente per la prima volta candidato col Carroccio (dopo una quasi ventennale militanza in Forza Italia), è comunque sereno. Ieri sui social le sue prime dichiarazioni post voto. «Voglio ringraziare dal più profondo del cuore tutti coloro che mi hanno accompagnato e sostenuto in questa campagna elettorale, credendo in questo nuovo corso con la Lega. Sono davvero frastornato – ha ammesso in un post su Facebook – da tanto affetto e dalle manifestazioni di stima che mi stanno arrivando in queste ore: senza di voi non sarebbe stato possibile ottenere un risultato così. Non resta che attendere l’assegnazione ufficiale dei seggi, che avverrà tra qualche giorno. Vi abbraccio uno ad uno, tutti e 71.556!».
Dichiarazioni equilibrate ma senza ansie. Con Salvini ci sarebbero stati contatti a spoglio ancora in corso, quando l’imponenza del risultato di Patriciello era comunque già evidente. Il risultato del Molise, dove è coordinatore Michele Marone (fedelissimo del leader e suo consulente giuridico al ministero delle Infrastrutture), è stato citato dallo stesso segretario a riprova del radicamento ormai nazionale del partito in un’intervista a Libero. Un “effetto Aldo” di cui il vicepremier difficilmente non terrà conto. Come pure del fatto che l’anno prossimo si vota per le regionali in Campania e in Puglia.
Anche dalla Lega molisana filtra un clima sereno: inverosimile, per voci interne più che autorevoli, che il ritorno di Patriciello a Bruxelles sia messo in discussione. Su un punto le indicazioni sono assolutamente certe: decide Salvini.
r.i.