Il generale da mezzo milione di preferenze sceglierà la circoscrizione Nord ovest come collegio di elezione. Che è anche quella dove Roberto Vannacci ha ottenuto più voti: 186.689. Le redazioni politiche del Corriere della Sera e dell’Huffington Post danno l’opzione per “cosa quasi fatta”. Quasi perché per l’ufficialità bisogna che si esprima il leader della Lega Salvini e perché bisogna aspettare ancora un’altra settimana per la proclamazione, da allora Vannacci avrà otto giorni per formalizzare la scelta.
Resterebbe fuori dall’Eurocamera Angelo Ciocca, «recordman di voti uscente, che però in passato aveva criticato il leader Matteo Salvini. E se andasse davvero così, gli “appesi” leghisti che tirerebbero un sospiro di sollievo sono Paolo Borchia (Nord est), Susanna Ceccardi (Centro) e Aldo Patriciello al Sud, che aveva lasciato Forza Italia per correre con la Lega». Questa la sintesi del Corriere.
Più dettagliato l’Huffington Post, che ha contattato anche il “sacrificando” Ciocca: non ho notizie, la sua risposta al telefono. «Nella Lega dicono che Matteo Salvini non gli abbia mai perdonato l’iniziale tradimento, quando Ciocca con Paolo Grimoldi fondò il Comitato nord che è la culla della sedizione interna. Poi, è vero, Ciocca ha litigato anche con Grimoldi, ed è tornato sotto l’alveo del Capitano, che alla fine lo ha candidato. Ma il risultato finale – 38mila preferenze, quarto classificato nella lista del Nord Ovest – non è tale da meritare il perdono – è la ricostruzione dell’HuffPost – Tanto più che Ciocca perde la gara interna con gli altri candidati che finirebbero esclusi al posto suo se Vannacci scegliesse di farsi eleggere in altri collegi. Paolo Borchia, ad esempio, finito terzo nel Nord est con 23.560, è inamovibile perché oltre ad essere molto vicino al presidente della Camera Lorenzo Fontana, sarebbe l’unico veneto nel Parlamento europeo. Senza di lui, la regione di Luca Zaia non avrebbe neppure un rappresentante. Al Centro, Susanna Ceccardi, seconda con 33.605 preferenze, è considerata intoccabile perché salviniana all’ennesima potenza. E fuori discussione è anche l’elezione di Aldo Patriciello, secondo al Sud con ben 71.556, appena 3mila in meno di Vannacci, e soprattutto, strappato dalla Lega a Forza Italia. E che fai: dopo averlo convinto a varcare il Rubicone lo lasci fuori e rinunci a un pacchetto di voti assicurato».
Unica “correzione”: l’eurodeputato molisano ha solo 1.868 preferenze in meno di Vannacci (il dato dell’HuffPost forse è precedente all’inserimento dei voti di Campobasso dopo che è stata sbrogliata la matassa della famigerata sezione 9 del capoluogo di regione).
Patriciello mantiene calma e silenzio. Una consegna che, confermano dall’entourage, non è difficile da rispettare perché l’onorevole è sereno, fiducioso. Per lui dunque la rielezione, dopo 18 anni di rappresentanza a Strasburgo, è sempre più vicina.
ppm