Le correzioni apportate da Fratelli d’Italia al ddl Calderoli, oggi legge dello Stato, garantiscono che l’autonomia differenziata non sarà dannosa per alcune regioni, le più povere e le più piccole.
Dalla maggioranza di centrodestra in Regione si leva la voce di Michele Iorio, assessore della giunta Roberti e capogruppo di FdI a Palazzo D’Aimmo. Iorio interviene sentendo «il dovere di chiarire quali sono le reali problematiche sottese all’applicazione dell’autonomia differenziata». Innanzitutto, sottolinea, in Commissione al Senato, anche attraverso il lavoro del senatore molisano Costanzo Della Porta, FdI «ha introdotto – quale condizione indispensabile perché ci sia l’autonomia differenziata – la pregiudiziale sull’applicazione dei Lep. Questo vuol dire che i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi devono essere garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale perché riguardano i diritti civili e sociali da tutelare per tutti i cittadini. Una iniziativa che rappresenta un vero e proprio macigno sostanziale affinché l’autonomia differenziata non diventi dannosa per alcune regioni avvantaggiandone altre. Opportuna ed equilibrata – prosegue Iorio – è stata anche la posizione della Regione Molise in sede di Conferenza per la salvaguardia degli interessi del nostro territorio. Bene quindi il presidente Roberti che ha espresso questa posizione chiedendo una maggiore attenzione sulla realizzazione dei Lep».
Per Iorio è quindi «evidente che le opposizioni di sinistra stanno speculando sulla questione di fatto rinunciando a richiedere eventuali correttivi, semmai ce ne fosse bisogno, limitandosi a bocciare senza ritegno l’applicazione di una legge da loro voluta con la riforma costituzionale del Titolo V».
Rispetto agli interessi del Molise, l’ex governatore sostiene che «oggi siamo di fronte ad una autonomia differenziata all’incontrario. Cioè siamo senza autonomia e con una differenziazione estremamente penalizzante per i molisani. Basti pensare che da 15 anni non abbiamo più autonomia nella gestione della sanità con alcuni pesanti provvedimenti legislativi come i Piani di rientro che penalizzano in verità l’intera Italia meridionale ma in particolare il Molise. Utilizzando parametri deleteri per l’equilibrio di un servizio così delicato come la salute. Perciò le forze politiche farebbero bene ad accentuare queste problematiche e a delinearne le possibili correzioni lasciando perdere le battaglie più o meno sguaiate in previsione della prossima scadenza elettorale. Il problema è molto più importante dell’elezione di un Consiglio comunale e riguarda – conclude Iorio – il futuro dell’intera nostra regione».

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