Treno stracolmo, il regionale delle 6.40 da Isernia per Roma di ieri mattina, su cui sono ricaduti gli effetti della soppressione della corsa mattutina successiva. Le carrozze prevedibilmente strapiene e i passeggeri costretti a viaggiare in piedi. Sul tema, è intervenuto il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Roberto Gravina, già firmatario di un’interrogazione in Consiglio regionale, che ha espresso il proprio disappunto riguardo a ciò che si è verificato in seguito ai tagli alle corse ferroviarie da e per Roma e Napoli.
Le immagini di carrozze strapiene e passeggeri in piedi, riportate dalla pagina social “Il binario 20 bis”, sono emblematiche della situazione che si sta delineando.
«Non era difficile prevedere che i tanto temuti disservizi su questa linea si verificassero – ha dichiarato Gravina -. Il buon senso avrebbe dovuto portare chi di dovere, in attesa del già famoso monitoraggio tardivo della situazione promesso in Consiglio regionale qualche giorno addietro, a prevedere che, quantomeno, alla soppressione di alcune corse ravvicinate andava fatto seguire un aumento dei vagoni dei treni per permettere ai viaggiatori di raggiungere la propria destinazione adeguatamente».
Una situazione, quella che si è verificata ieri, aggravata dalle alte temperature e dalle difficoltà di spostamento dei passeggeri in caso di bisogni fisiologici, e che per Gravina «mette in luce la mancanza di una pianificazione adeguata da parte della Regione. La situazione in cui si sono venuti a ritrovare loro malgrado centinaia di studenti universitari e lavoratori che devono raggiungere quotidianamente Roma e Napoli era già stata evidenziata, ma le misure adottate si sono confermate, almeno al momento, insufficienti e tardive. Ciò che è accaduto non può e non deve diventare la normalità. È urgente rivedere immediatamente la programmazione e adottare, così come abbiamo già chiesto con l’interrogazione in Consiglio regionale, soluzioni concrete per garantire un servizio ferroviario adeguato e sicuro per tutti i cittadini molisani».

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