L’acronimo Zes per la consigliera regionale del Pd Micaela Fanelli sta per “Zona economica “sòla”. Dal romanesco, una fregatura.
La percentuale di credito d’imposta che le imprese possono utilizzare nella Zes unica voluta dal governo Meloni, segnala Fanelli, è del 17,6%. Quando a Palazzo Chigi c’era Draghi nelle Zone economiche, fra cui quella di Termoli, era del 35%.
«Il decreto coesione ha azzerato le potenzialità della Zes, ridotta per tutto il Sud a una sola, “facendo fuori” quella specifica per Termoli e con soli due miliardi il credito di imposta si è ridotto ad un misero 17%, incapace di fare davvero la differenza. Per tutto il Sud e in special modo per Termoli e per il Molise. Chiediamo, ma davvero il centrodestra pensa che si può fare impresa così? Qual è la leva aggiuntiva tanto decantata da Fitto? Nessuna, lo chiedano direttamente agli imprenditori che si aspettavano tanto e invece hanno ottenuto solo un “aiutino”, che solo Fitto crede capace di risollevare l’economia del Meridione», così l’esponente dem.
Che ancora una volta punta il dito: «Nessuna voce dal governo regionale si è sollevata prima, nessuna voce si ode oggi, con Roberti e la sua giunta chiusi in un silenzio apatico, mentre la filiera degli “amici di Roma” continua, senza sosta, non solo a non onorare gli impegni sull’ormai dimenticato Decreto Molise, ma a tagliare e drenare senza sosta risorse, aiuti, finanziamenti. Con i “nodi al pettine”, frutto di questa immensa incapacità governativa, che stanno puntualmente arrivando tutti. Ultimo, in ordine di tempo, il rapporto della Cgia di Mestre – conclude Fanelli – che colloca il Molise come fanalino di coda in Italia per la stima di crescita del Prodotto interno lordo nel 2024, fermo al +0,22% a fronte di una media nazionale del +0,71%».