Tonerà a riunirsi martedì prossimo, 30 luglio, il Consiglio regionale del Molise.
Agenda fitta di provvedimenti di natura finanziaria per “mettere a posto tutte le carte” in vista del giudizio di parifica da parte della Corte dei conti. E ci sarà anche la terza possibilità di trattare un argomento che il presidente Quintino Pallante ha inserito all’ordine del giorno già il 12 luglio scorso, vale a dire l’elezione del Garante dei diritti della persona, ma che è stato già rinviato due volte perché non c’era intesa in maggioranza. Fra due giorni sapremo se nel frattempo è stata trovata.
Sono dieci complessivamente gli atti da trattare. I primi due punti iscritti riguardano il rendiconto generale della Regione per gli esercizi finanziari 2022 e 2023. Il primo provvedimento va corretto in base ai rilievi formulati dalla magistratura erariale e che hanno portato nella scorsa primavera alle sentenze della Consulta che hanno annullato i precedenti consuntivi, risalenti all’amministrazione Toma. Da quei verdetti è scaturita la necessità di riallineare formalmente i numeri dei bilanci di Palazzo Vitale (operazione coordinata dall’assessore Cefaratti) e quindi rivedere anche quelli approvati dalla giunta Roberti che si è insediata un anno fa.
L’Assemblea sarà chiamata a esaminare, inoltre, il bilancio di previsione finanziario della Regione 2024-2026 e il rendiconto finanziario 2023 del Consiglio regionale.
Non mancano i cosiddetti atti di indirizzo o di sindacato ispettivo. Come la mozione a firma dei consiglieri pentastellati Gravina, Primiani e Greco sul sostegno del governo nazionale al progetto Acc di Temoli (la Gigafactory). Sulla stessa vicenda chiede spiegazioni il consigliere di Costruire democrazia Romano con un’interrogazione centrata però sulle intenzioni della giunta regionale e sulle azioni politiche e istituzionali da intraprendere in relazione alla sospensione del piano di investimenti di Acc sul progetto di Gigafactory a Termoli.
E, ancora, l’interpellanza presentata dagli esponenti del Pd Salvatore, Facciolla e Fanelli, che ha ad la situazione dei lavoratori del servizio di prevenzione incendi e gestione emergenze presso le sedi dell’Asrem.
Infine, il Rapporto annuale 2023 della Consigliera di Parità e l’elezione del Garante regionale dei diritti della persona. La nomina della ex inquilina di Palazzo D’Aimmo Paola Matteo a Garante dei diritti è stata annullata dalla magistratura amministrativa che ha dato ragione all’avvocatessa Elena Bertoni e all’ex questore di Campobasso Raffaele Pagano. Ma secondo le indiscrezioni nel centrodestra non si è raggiunta la sintesi sul successore da designare. L’Ufficio al momento è vacante con tutte le conseguenze del caso. La sindaca di Limosano Angela Amoroso, qualche giorno fa, ha sollecitato la rielezione del Garante a tutela in particolare dei minori stranieri non accompagnati che sono presenti in Molise. Ospiti dei centri di accoglienza, fra cui quelli situati nel suo paese, sono tanti rispetto al numero esiguo di tutori iscritti al Tribunale dei minorenni (che devono seguirli e occuparsi di loro). Per diventare tutore c’è bisogno di seguire un corso formativo che proprio l’ufficio del Garante è chiamato a organizzare.
Non solo una nomina che soddisfa una “rappresentanza” in senso lato politica. Anzi, l’istituto è di per sé super partes vista la delicatezza del ruolo che svolge.
Tra coloro che hanno fatto domanda, pare che l’ex dirigente regionale Michele Colavita (oggi in pensione) abbia l’appoggio di una parte del centrodestra (fra cui D’Egidio e Passarelli). Se c’è un altro nome in lizza al momento è coperto dal riserbo. Ma l’intesa mercoledì scorso non si è trovata. Fra due giorni se ne saprà di più.
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