Accuse pesanti quelle di Micaela Fanelli al commissario della Comunità montana Fortore Perrella. Che annuncia: tutelerò la mia reputazione. Nel merito rinvia alle audizioni a Palazzo D’Aimmo e alle relazioni sulle attività svolte di cui la Regione è in possesso e che sono pubblicate sui siti delle rispettive Comunità montane.
«Prima del commissariamento iniziato nel 2018, la gestione è stata tutt’altro che liquidatoria col mantenimento di situazioni, su cui l’attuale gestione è intervenuta per la risoluzione», spiega poi. «Abbiamo lavorato all’alienazione dei beni, soprattutto di quelli della Comunità montana Fortore. Abbiamo risanato il 90% dei debiti della Comunità montana Fortore, prendendo di petto situazioni relative a mutui accesi da anni con la Cassa Depositi e Prestiti e regolarmente pagati per lungo tempo senza la realizzazione delle opere per le quali erano stati contratti. Opere che oggi vedono la luce, come avverrà per la discarica di Pietracatella, per la quale la Comunità montana Fortore sta pagando il mutuo dal 1995».
Ma veniamo all’avvicendamento mancato con Nardacchione. «Avevo chiesto io il turnover – spiega il commissario – per sopraggiunti impegni, garantendo il necessario supporto per la continuità amministrativa e liquidatoria, al fine di condurre le Comunità montane alla liquidazione. Per senso di responsabilità, avendo Nardacchione rinunciato all’incarico, ho dato il mio assenso a completare il lavoro iniziato sei anni fa e in dirittura d’arrivo». Roberti poi, aggiunge, non ha di che preoccuparsi. «Le responsabilità della gestione commissariale è in capo al commissario, che firma gli atti, rispetto ai quali c’è sempre stato il rispetto della legge e delle normative in vigore».
Perrella dichiara di non capire il motivo di «un’acredine così forte e violenta (anche nel corso di un comizio elettorale), che va oltre i fatti politici e amministrativi» di Fanelli nonostante i buoi rapporti con la sua famiglia
Quindi, l’affondo finale. Fanelli «deve ringraziare l’allora assessore e consigliera regionale di centrodestra, Angiolina Fusco Perrella (madre di Carlo scomparsa nel 2021, ndr), grazie alla quale è stata eletta per la prima volta sindaco di Riccia, è stata nominata al vertice del Piano sociale di Zona Riccia-Bojano nel periodo in cui il sottoscritto era assessore comunale al Sociale al Comune di Bojano (…), cercando sempre di collaborare per il bene della collettività e delle fasce più deboli della popolazione, e ha anche avuto l’opportunità di lavorare alla Regione durante la legislatura dell’allora presidente Iorio».