Nel primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva il governo italiano indica il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto come commissario europeo. «Oggi stesso comunicherò alla presidente Von der Leyen il nome» di Fitto come commissario europeo «e chiedo a tutti di rivolgere un applauso e un grande in bocca al lupo a Raffaele, che avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso tempo entusiasmante. È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è una scelta necessaria», ha annunciato a Palazzo Chigi la premier Giorgia Meloni.
«Un grande amico del Molise, un profondo conoscitore dei problemi che abbiamo. Sono certo che anche nel suo nuovo ruolo ci starà vicino. La nostra terra ci guadagna», dichiara l’ex governatore Michele Iorio, oggi assessore regionale al coordinamento dei fondi europei e al Pnrr, contattato da Primo Piano dopo l’ufficialità della designazione.
In questi mesi Fitto (ministro alle Politiche di coesione al Pnrr) e Iorio hanno lavorato insieme, fra le altre cose, all’accordo di coesione per il Molise (che vale circa 450 milioni di euro) firmato dalla premier Meloni e dal presidente Roberti al Savoia. «Ero combattuto su cosa augurarmi, ho lavorato bene con lui. Ma indubbiamente la nomina a commissario per lui è un grande passo. È l’uomo giusto al posto giusto, farà bene in Europa, è una persona che dialoga, discute e ha una vasta esperienza dei meccanismi dell’Ue», ancora Iorio.
Fitto potrebbe continuare a occuparsi proprio di Pnrr, è una delle voci che circolano. «Questo aumenterebbe l’importanza del suo incarico». Ma per questo bisognerà aspettare. Come anche per l’ingresso ufficiale nell’esecutivo di Bruxelles. I candidati alla carica di componenti della Commissione europea devono infatti superare un severo vaglio parlamentare. Devono comparire davanti alle commissioni in audizione sui rispettivi ambiti. Ciascuna commissione valuta quindi le competenze del candidato e le trasmette al presidente del Parlamento. Una valutazione negativa può indurre i candidati a ritirarsi dal processo, come è avvenuto in passato (il caso più eclatante nel 2004 con la bocciatura di Rocco Buttiglione). Fitto parte però col favore dei pronostici.

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