Il giorno dopo la riunione di maggioranza che avrebbe (uno dei rari casi in cui anche scrivendo di politica e non di cronaca è buona cosa usare il condizionale) archiviato il secondo sottosegretario, gli animi nel centrodestra non sono serenissimi.
Compulsate due o tre fonti, una cosa sola è certa e la conferma il governatore Francesco Roberti, raggiunto nel tardo pomeriggio al telefono: «Di sicuro eviteremo ai molisani la spesa per il referendum chiesto dalla minoranza. Non siamo così folli da impegnare 1,5 milioni, forse anche di più, per una consultazione sul secondo sottosegretario. Di cui, sono sicuro, interessa solo agli addetti ai lavori. Così come è stata proposta poi non è attuabile, non possiamo aspettare che venga fissata la consultazione sull’autonomia differenziata per decidere su quella richiesta dalle opposizioni».
Non è stato ancora deciso il come e il quando, però precisa Roberti. «Se sceglieremo di tornare indietro definiremo poi anche le procedure e gli atti da mettere in campo». Si discute infatti sulla forma, probabilmente un ddl che abroga la legge approvata due volte dal Consiglio.
Gli argomenti principali del conclave di lunedì, convocato per la ripresa dei lavori consiliari che saranno calendarizzati oggi dopo la Conferenza dei capigruppo, sono stati gli ultimi aggiustamenti da varare ai bilanci prima dell’udienza di parifica sul consuntivo fissata dalla Corte dei conti, e le deleghe ai consiglieri che saranno presto assegnate, «con o senza modifica dello Statuto».
La riforma prevede anche l’istituzionalizzazione del consigliere delegato, garantendo una maggiore efficacia alla sua azione. Ma Roberti ha deciso di non attendere oltre (revocare o abrogare una legge e proporne un’altra, che dovrebbe seguire lo stesso iter “aggravato” con i due passaggi in Aula richiede troppo tempo). Di questo sì che si è parlato lunedì a Palazzo Vtiale.
Gli assessori perderanno competenze, d’altro canto più di qualcuno ha fatto bottino pieno l’anno scorso in sede di prima assegnazione. Così, per esempio, pare che il Turismo e lo Sport, oggi nelle mani di Salvatore Micone, saranno affidate ad Armandino D’Egidio (eletto anche lui con FdI). Il Personale dovrebbe passare da Andrea Di Lucente (vicepresidente forzista della giunta) a Fabio Cofelice (Noi moderati). Le Politiche sociali pure resterebbero nel pacchetto del Molise che vogliamo: dall’assessore Gianluca Cefaratti alla vicepresidente del Consiglio Stefania Passarelli. I Trasporti, dice qualcuno, dal governatore al fedelissimo Roberto Di Pardo, presidente della I Commissione (anche lui Noi moderati). Deleghe in arrivo comunque, sempre stando ai rumors, per tutti o quasi gli esponenti di maggioranza. Anche per Roberto Di Baggio, designato al ruolo di secondo sottosegretario (lui stesso ha però chiarito che la casella dell’unico sottosegretario finora “nominabile” era di Forza Italia in base alle intese pre elettorali e poi è andata ai Popolari con Niro).
La finalità, ribadisce Roberti, è conseguire una maggiore funzionalità della macchina amministrativa, distribuendo meglio il peso delle deleghe e quindi il lavoro. «Specialmente adesso che abbiamo sbloccato misure importanti per lo sviluppo, come quelle a valere sui fondi Fsc».
Era lo stesso obiettivo dichiarato anche per il secondo sottosegretario. Che ora è bloccato, arenato? «Ripeto, non saremo così folli da far spendere ai molisani almeno 1,5 milioni di euro».

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