«Si sono arresi. Hanno capito che la loro era una valutazione politica e amministrativa sconsiderata».
Vittorino Facciolla, vicepresidente del Consiglio di minoranza, è stato il primo ad annunciare in Aula – durante il dibattito che ha preceduto la seconda approvazione della riforma dello Statuto – il ricorso al referendum confermativo sulle norme che introducono il secondo sottosegretario. Percorso poi portato avanti da tutta la coalizione di centrosinistra. Alla notizia che il centrodestra ha deciso di tornare sui propri passi sintetizza: hanno modificato le regole di ingaggio col solo obiettivo di aggiustare equilibri interni, ma noi abbiamo individuato il punto debole e portato a casa il risultato.
Evitare il referendum, questo l’obiettivo condiviso dalla maggioranza come ha confermato a Primo Piano il governatore Francesco Roberti, significa infatti ritirare o abrogare la legge. «Questo governo in un anno non ha prodotto nulla, l’unico atto approvato mirava a salvaguardare l’equilibrio interno alla maggioranza. Il referendum che ora vogliono tanto evitare li avrebbe denudati agli occhi dei molisani – commenta ancora l’esponente del Pd – Anche a noi stanno a cuore i soldi dei cittadini e per questo abbiamo chiesto di accorpare la consultazione a quella sull’autonomia differenziata. Ma l’onere dell’utilizzo accorto delle risorse pubbliche è in capo principalmente a chi governa».
Ad ogni modo la decisione, prosegue Facciolla, «sulla quale aspettiamo comunque ancora una nota ufficiale del centrodestra o del presidente, visto che all’attenzione dell’Ufficio di presidenza c’è la nostra istanza di referendum e quindi non si tratta di notizie che dovremmo apprendere dalla stampa», dimostra «che il nostro non era un capriccio istituzionale. Se la maggioranza avesse modificato lo Statuto per adeguarlo al contesto sociale o per un miglioramento dal punto di vista valoriale non avremmo avuto nulla da eccepire. Ma una riforma che piega la Carta della Regione agli interessi politici e partitici no, non si poteva accettare». r.i.