Pronta la replica del governatore Franceosco Roberti alle accuse della capogruppo dem sul Cda di Finmolise.
«La consigliera regionale Micaela Fanelli è sempre pronta a svolgere il ruolo della maestrina con la bacchetta in mano, scandalizzata per le scelte effettuate dalla giunta regionale. In primis, la nomina del Consiglio d’amministrazione della Finmolise SpA, così come tutte le altre, è prevista dalla normativa in vigore. Dunque, non è sicuramente una invenzione di questo esecutivo regionale», precisa Roberti
Tra le competenze dell’esecutivo, prosegue, c’è il rinnovo degli organismi delle società partecipate. «E, come prescrive la legge, giovedì 5 settembre 2024, nel corso della giunta abbiamo provveduto a rinnovare il Cda della Finmolise, considerando che il precedente aveva terminato il proprio mandato. Non può non sapere la consigliera regionale Micaela Fanelli che il dottor Domenico Fagnano (a cui porgo, insieme alla dottoressa Di Bello, i miei ringraziamenti per il lavoro svolto) si è dimesso e che fino a qualche giorno fa ha ricoperto, a titolo gratuito (perché in quiescenza), il ruolo di amministratore delegato. Pertanto, con le sue dimissioni si è reso necessario il rinnovo degli organi statutari. La consigliera Micaela Fanelli, dunque, legga meglio norme e atti amministrativi, così eviterebbe figuracce – va al contrattacco il presidente – perché applicando una semplice addizione e confrontando quanto deliberato ieri per l’attuale Consiglio d’amministrazione della Finmolise, rispetto al totale degli emolumenti del Cda uscente e di quello ancora prima nominato dalla giunta regionale (delibera numero 204 dell’11 aprile 2018) di centrosinistra a trazione Pd, con la Fanelli segretaria regionale del partito, risultano pari a 75mila euro, rispetto ai 70mila euro che la giunta attuale ha previsto per nuovo Consiglio d’amministrazione».
Quindi l’affondo: Fanelli «non perde l’insana abitudine di giudicare chi viene nominato in enti sub-regionali o in Cda, ma sottace quando era lei ad essere incaricata dalla politica a ricoprire il ruolo di membro e vicepresidente del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione (incarico da circa 80mila euro annui… e fermiamoci qui); presso la Regione Basilicata, nella sede di Roma, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa e attraverso l’Associazione Tecnostruttura delle Regioni per il Fondo sociale europeo con contratto di prestazione autonoma; dal 2004 al 2011 (periodo del centrodestra alla Regione Molise) nello staff della presidenza della Regione Molise e dell’assessorato alla Programmazione per le attività della Conferenza dei presidenti delle Regioni, Stato-Regioni, Unificata e sedi interistituzionali. Per non parlare della sua nomina ad assessore del Comune di Pontecorvo dall’agosto 2018 all’aprile 2019 “per garantire la presenza femminile secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia di parità di genere”, così come sottolineò il sindaco di Pontecorvo. Periodo, quello in questione, in cui sedeva tra i banchi del centrosinistra in Consiglio regionale ed era nell’esecutivo di una giunta Comunale di centrodestra (verrebbe da dire che c’azzecca). Dunque, se parla chi di incarichi pubblici ha sempre vissuto fin dagli arbori della sua carriera, viene da domandarsi, allora, da quale pulpito…?».

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