«L’autonomia differenziata, soprattutto per le Regioni del Sud, crea parecchie difficoltà. Come sensibilità e soprattutto come Forza Italia abbiamo il dovere di dire che partirà solo quando tutte le Regioni avranno raggiunto i Lep».
Questa la dichiarazione del governatore del Molise Francesco Roberti “battuta” dall’Adnkonos.
Intervenuto dal palco della festa nazionale dei Giovani di Forza Italia a Bellaria (insieme al senatore Maurizio Gasparri e al coordinatore regionale dei Giovani azzurri Liberato Matticoli), il presidente ha ricordato – si legge in una nota istituzionale giunta dal suo portavoce – ha ricordato come, sull’autonomia differenziata, abbia preso un impegno concreto in Consiglio regionale e che, «in Forza Italia, il segretario Antonio Tajani ha costituito una cabina di regia con i presidenti di Regione, assumendo l’impegno che l’autonomia differenziata potrà essere realizzata solo dopo aver garantito i Lep, ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni, a tutte le Regioni». Forza Italia, ha aggiunto Roberti, «manterrà la sua posizione nel governo».
Poi il capo di Palazzo Vitale ha parlato dell’automotive. «Occorre recuperare posizioni all’interno della governance di Stellantis, alla luce dei finanziamenti del Pnrr che il gruppo ha a disposizione per il progetto della Gigafactory a Termoli», ha sottolineato. E ha ricordato che «il governo Conte bis svendette Fca, consentendo oggi a Tavares di venire in Italia come il Napoleone dell’automotive. In questo caso, con i colleghi Bardi per lo stabilimento di Melfi e Cirio per tutto l’indotto piemontese dell’auto, ci troviamo a dover fronteggiare questo pasticcio che può determinare per i nostri territori una crisi economica senza precedenti. A questo punto non posso non ricordare come il governo italiano (Conte II 5s – Pd), con l’acquisizione di Fca da parte dei francesi, avrebbe potuto e non ha utilizzato lo strumento della golden power, che avrebbe tutelato l’occupazione e la produzione in Italia, svendendo di fatto tutta l’automotive italiana con la conseguenza che, oggi, per ogni decisione che viene assunta spetta soddisfare prima alle esigenze dei francesi. A chi sostiene che per la golden power ci sarebbero voluti 6 miliardi, occorrerebbe rispondere come il Superbonus 110 sia costato alle casse dello Stato 132 miliardi e il reddito di cittadinanza 35 miliardi, senza aver garantito un solo posto di lavoro».
Anche l’ex premier Draghi ebbe modo di rilevare «come, tra il 2018 e il 2021, i due governi guidati da Conte aumentarono le spese militari da 21 a 24,6 miliardi di euro l’anno, con un aumento del 17%, realizzata nel pieno della pandemia – ancora le parole del governatore – Oggi, con quelle decisioni scellerate, quali tra le conseguenze che abbiamo? La cassa integrazione per i nostri operai con una pericolosa riduzione dei redditi delle famiglie, costringendo in alcuni casi a fare i conti anche per iscrivere i figli all’Università».

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