Chiare e in linea con la posizione di Forza Italia. Le dichiarazioni del governatore del Molise alla festa di Forza Italia Giovani, in corso a Bellaria – Igea Marina, aprono un varco nel dibattito che da mesi sta impegnando la politica regionale sulla legge Calderoli.
Una retromarcia? Il 6 agosto il centrodestra ha respinto in Consiglio le richieste delle minoranze di proporre il referendum abrogativo insieme ad altre cinque Regioni (tutte governate dal centrosinistra). Ordini di scuderia, attaccarono da Pd, 5s e Costruire democrazia. Ma al netto del voto contrario, Roberti in Aula affermò di condividere la richiesta di moratoria avanzata dal suo collega calabrese Occhiuto. E la sfumatura fu colta dall’acerrima avversaria del governatore, la capogruppo del Pd Micaela Fanelli.
Le sue affermazioni di Bellaria non sono invece sfuggite al consigliere pentastellato Roberto Gravina, coordinatore nazionale Enti locali del Movimentoi. «Il centrodestra – ha infatti commentato ieri pomeriggio – sta finalmente prendendo coscienza del grave errore rappresentato dall’autonomia differenziata. La marcia indietro di alcuni esponenti delle regioni governate dal centrodestra conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: l’autonomia differenziata mette a rischio l’unità del Paese e la gestione equa delle risorse e dei servizi pubblici, soprattutto nelle regioni del Centrosud».Secondo Gravina, è il pressing crescente – risultato anche delle centinaia di migliaia di firme raccolte dal fronte referendario del no – a far cambiare le cose nella maggioranza della premier Meloni: «È evidente che, di fronte a questa pressione, alcuni di loro stanno iniziando a fare marcia indietro». Quella di Roberti, ha sottolineato Gravina, è un’ammissione che «rappresenta una presa di coscienza tardiva ma significativa, che evidenzia la consapevolezza crescente, anche tra le fila del centrodestra, che l’autonomia differenziata non è una soluzione sostenibile e dimostra quanto sia ormai chiaro che un simile progetto renderebbe estremamente complicata la gestione delle risorse e dei servizi pubblici nelle aree più fragili del Paese. Del resto, va considerato come lo stesso presidente Roberti, in passato, da Sindaco della sua città, non è un mistero che avesse manifestato apertamente la sua contrarietà verso il progetto dell’autonomia differenziata, cambiando linea di condotta, però, una volta diventato presidente di Regione, per pura disciplina di partito». Quindi ha aggiunto: «Le dichiarazioni di Roberti e di altri esponenti del centrodestra, inoltre, confermano ciò che molti di noi temevano, molti esponenti locali del centrodestra hanno sostenuto l’autonomia differenziata più per ordini di partito che per reale convinzione politica. Tuttavia, quando il futuro delle comunità locali è in gioco, non si può agire per mero calcolo politico. È necessaria una riflessione seria e responsabile, che tenga conto delle reali esigenze dei cittadini e dei territori». Infine conferma l’impegno dei 5 stelle: «Continueremo a batterci con forza contro l’autonomia differenziata, ribadendo che l’interesse del Paese deve venire prima delle logiche di partito. Vogliamo garantire un’Italia unita, solidale e capace di offrire pari opportunità a tutti, indipendentemente dalla regione di appartenenza».

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