A maggio scorso, quando già era in vigore l’aumento dell’Irpef approvato dalla maggioranza di centrodestra per “sostenere” il piano di rientro dal disavanzo da circa 600 milioni, le aliquote indicate sul sito del ministero dell’Economia erano: 1,73 per i redditi fino a 15mila euro; 1,93 per quelli da 15mila a 28mila; 3,33 per lo scaglione da 28mila a 50mila euro e 3,33 per i redditi superiori. L’aggiornamento del 12 settembre ha fatto accapponare la pelle al consigliere di opposizione Massimo Romano: tutte le aliquote presenti sul sito del Mef per il Molise (anno di imposta 2024) sono maggiorate di ulteriori 30 centesimi.
Colpa del risultato di gestione negativo della sanità nel 2023 che ha prodotto, per l’ennesima volta, l’applicazione del “salasso”.
I molisani restano i tartassati d’Italia, questo è certo. Quel che invece il leader di Cd mira ad appurare con l’interrogazione presentata ieri è di aver capito, purtroppo, bene. O, invece, di essersi sbagliato, contento di poter tirare un sospiro di sollievo insieme ai contribuenti molisani. Romano quindi chiede se il governatore Roberti e l’assessore al Bilancio Cefaratti «se siano a conoscenza dell’esito del risultato di gestione 2023 della sanità, ovvero se si siano verificate le condizioni per l’applicazione degli automatismi fiscali previsti dalla legislazione vigente, vale a dire l’ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale all’Irpef per l’anno d’imposta
in corso, nelle misure rispettivamente dello 0,15 e 0,30 punti, oltre che il divieto di effettuare spese non obbligatorie da parte del bilancio regionale fino al 31/12/2025»; e ancora «se la tabella pubblicata in data 12.9.2024 sul sito del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia e delle Finanze, riportante l’ulteriore incremento di 0,30 punti, si riferisca all’applicazione degli automatismi fiscali previsti dalla legislazione vigente per l’ipotesi di esito negativo del risultato di gestione 2023 della sanità; quali iniziative abbiano intrapreso per verificare la corretta quantificazione del disavanzo sanitario già oggetto della delibera della giunta regionale n. 336 del 27.10.2023, concernente la proposta di piano di rientro dal disavanzo di amministrazione ancora da ripianare al 31.12.2022 per un importo totale di euro 562.612.396,20».
Nella seduta del Consiglio del 14 febbraio scorso, infatti, il presidente Roberti – ricorda Romano nelle premesse dell’atto ispettivo – aveva annunciato una due diligence per perimetrare con esattezza il debito sanitario. «Per me – così a febbraio Roberti – mancano delle somme che non ci sono state mai trasferite».
Intanto, però, è il sotteso dell’interrogazione di Romano, i molisani continuano a pagare carissimo la gestione della sanità. Sempre più caro.

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