I nuovi componenti del Cda di Finmolise hanno i requisiti per far parte del board di una società finanziaria o sono stati nominati per «amichettismo politico?».
L’accusa rivolta dalla premier Meloni alla sinistra a inizio 2024 (la querelle era quella sul nuovo direttore del Teatro di Roma, ndr) viene rispedita al mittente come un boomerang dal consigliere regionale 5s Roberto Gravina al centrodestra molisano dopo la designazione di Leo Antonacci (tornato presidente), Sandra Palombo e Pierluigi Lepore al vertice della finanziaria di via Leopardi.
Con un’interrogazione l’ex sindaco di Campobasso, candidato governatore nel 2023 dal fronte progressista, ha chiesto al presidente Roberti se la giunta abbia verificato con attenzione i requisiti di professionalità, competenza e onorabilità richiesti dalla normativa vigente per le nomine, indipendentemente da eventuali legami politici o personali.
«Finmolise è la finanziaria della Regione, assimilabile a una banca, e quindi sottoposta alle rigide regolamentazioni previste per gli istituti bancari italiani e alla vigilanza della Banca d’Italia», ha spiegato Gravina, sottolineando come per questo motivo il decreto del ministero dell’Economia del 2020, che stabilisce i criteri di idoneità per gli amministratori delle banche e degli intermediari finanziari, si applichi anche alla Finmolise, che è obbligata a rispettarne le prescrizioni. «La giunta regionale, con la delibera del 5 settembre, ha il dovere di garantire che i nominati siano all’altezza del compito, al di là di qualsiasi appartenenza politica o amicale», ha concluso Gravina.

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