Assente alla seduta del Consiglio regionale di ieri, il governatore Francesco Roberti è finito nel mirino delle opposizioni. «Il giorno dopo quella che per me è una condanna a morte per un intero territorio, mi sarei aspettato di venire in Aula e ascoltare dal presidente della Regione o dal suo vice cosa ne sarà del destino di 2mila lavoratori, solo per restare allo stabilimento Stellantis di Termoli, con l’indotto sono molti di più». Andrea Greco, capogruppo 5s, ha dato così voce alle attese dei consiglieri di minoranza. Prima di condannare senza appello, e con qualche decibel di troppo – lo ha rimproverato il presidente dell’Assise Pallante invitandolo ad abbassare il volume –, l’atteggiamento di Roberti e della sua giunta. «Invece siamo all’atto finale dello svilimento del Consiglio», ancora Greco.
Prima di lui la capogruppo dem Micaela Fanelli pure aveva bocciato la linea dell’esecutivo di Palazzo Vitale. «Se il presidente chiede una mano alla minoranza per un emendamento a livello nazionale per l’automotive in Molise in sostituzione del Pnrr come facciamo noi a non dire per esempio a Fina in Parlamento di sostenere quell’emendamento? Coinvolgeteci… Ma il presidente non viene, questa discussione non è nemmeno ascoltata».
Il fuoco di fila durante il dibattito su una mozione “datata”, che riguardava l’accordo di coesione col governo Meloni firmato mesi fa (e su cui ha risposto, riscuotendo apprezzamento, l’assessore Michele Iorio). Ma che oggi torna attuale perché Roberti dopo il vertice al Mimit ha dichiarato che i fondi Pnrr destinati alla Gigafactory di Termoli e dirottati altrove perché le indecisioni di Acc rischiano di farli tornare indietro saranno rimpiazzati dalle risorse Fsc.
«Dichiarazioni diametralmente opposte a quelle rese in quest’Aula su Stellantis. In Consiglio – ha ricordato il pentastellato Roberto Gravina – ha detto che i soldi ci sono, ieri (l’altro ieri, ndr) ha paventato un intervento con il Fondo di sviluppo e coesione. una follia. L’ammontare complessivo del Fsc probabilmente non cuba l’investimento revocato da Urso».
In sostanza, ha fatto i conti il collega 5s Angelo Primiani, «200 milioni di euro da togliere all’accordo da 450 milioni totali per finanziare Gigafactory». Roberti, invece, avrebbe dovuto
Pretendere, ha aggiunto da Costruire democrazia Massimo Romano, che i fondi Pnrr revocati ad Acc «vengano comunque dedicati al Molise?». Stesse valutazioni anche, ancora, dal Pd con Alessandra Salvatore e Vittorino Facciolla. Che è andato giù duro: «A fronte di fondi Pnrr sottratti nottetempo la reazione non è di dire:”abbiamo preteso un pari importo per il Molise”. No, siccome ho 3 lire compartecipo io con le mie 3 lire. Un’azione da dilettanti, senza neanche la capacità di provare a costruire una narrazione diversa».
Dalla maggioranza il presidente della I Commissione Roberto Di Pardo ha spento le polemiche sull’assenza di Roberti: Convocato a Rona alla Conferenza delle Regioni, ha dovuto saltare l’appuntamento in via IV Novembre, Non è “scappato”, ha assicurato il neo consigliere delegato. Anche sulle deleghe annunciate dal governatore lunedì è stata bagarre, con le minoranze che hanno chiesto a più riprese lumi e voci dissonanti dalla maggioranza (qualcuno la lettera di incarico l’ha già ricevuta, altri no).
Nel pomeriggio, intanto, la presa di posizione del senatore di FdI Costanzo Della Porta su Stellantis.
«Pur comprendendo la logica di parte della politica ritengo che alle parole, soprattutto se pronunciate in contesti istituzionali da esponenti di rilievo, debba essere dato il giusto peso, la giusta lettura. Ebbene sulla ormai nota vicenda della Gigafactory di Termoli il governo è stato chiaro e non ha fatto alcun passo indietro: il Mimit ha attivato ad aprile la procedura per lo stanziamento dei fondi Pnrr che, come è ben noto, sono sottoposti a termini di utilizzo molto stretti. Personalmente ho molta più fiducia nelle parole del ministro Urso che in quelle di qualche esponente della politica regionale di centrosinistra. Il ministro ha chiarito che le risorse stanziate non possono andare perse (a causa della dilatazione dei tempi del progetto di Acc), ma che comunque ove l’azienda proporrà (a suo dire entro il primo trimestre 2025) il nuovo piano industriale il governo sarà pronto a sostenerlo con risorse di altra natura».
La nomina di Fitto in Ue (commissario ai fondi di coesione) lascia ben sperare, ha aggiunto. «Il ministro Urso ha altresì assicurato che il tavolo nazionale non si fermerà qui e che tra le sue prerogative troverà ampio spazio la verifica del piano industriale che Stellantis intenderà perseguire anche con riferimento allo stabilimento di Termoli. La Regione Molise, dal canto suo, farà la sua parte come ha anticipato il presidente Roberti mettendo a disposizione le risorse attingendo ai Fondi di Sviluppo e Coesione stanziati dal governo, a dimostrazione che la tanto vituperata filiera istituzionale funziona, eccome. Ad ogni modo, anche al fine di restituire serenità ai soggetti davvero danneggiati da questa vicenda, ovvero i lavoratori dello stabilimento di Termoli e le loro famiglie, chiederò al ministro Urso di recarsi a Termoli per fare il punto della situazione insieme alle maestranze, alle parti sociali e all’azienda».

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