Servono provvedimenti per garantire la sicurezza e la dignità lavorativa degli operatori sanitari.
I consiglieri regionali pentastellati tornano sul tema delle aggressioni negli ospedali dopo l’ultimo episodio avvenuto al Cardarelli sabato sera.
Il fenomeno, sottolineano i portavoce 5s a Palazzo D’Aimmo, rappresenta oramai «una autentica piaga sociale di fronte alla quale non si può far finta di nulla, quella che sta colpendo sempre più spesso il personale sanitario dell’emergenza-urgenza, vittima di inaccettabili aggressioni, come avvenuto di recente anche presso il Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.
A chi lavora in prima linea, già gravato da turni insostenibili e da una cronica carenza di organico, va la nostra solidarietà oltre che il nostro massimo sostegno. È inaccettabile che chi dedica la propria vita alla cura e al benessere dei cittadini debba subire atti di violenza mentre svolge il proprio dovere con dedizione e professionalità.
Lavorare in un contesto di emergenza sanitaria – proseguono – richiede infatti non solo competenze elevate, ma anche condizioni di sicurezza adeguate.
A questo proposito, dopo anni di lotte in Consiglio regionale, torniamo a ribadire con forza l’importanza di garantire ai nostri medici e a tutto il personale sanitario la serenità necessaria per operare senza timori per la propria incolumità. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto inalienabile e spetta alle istituzioni garantirla, adottando tutte le misure necessarie a prevenire simili episodi».
Allo stesso tempo, i 5 stelle ribadiscono la necessità «di affrontare in maniera sistemica e strutturale il tema della carenza di organico negli ospedali pubblici. È impensabile che i nostri operatori sanitari debbano affrontare turni massacranti a causa della mancanza di personale: una situazione che rende il loro lavoro ancora più gravoso, aumentando di fatto il rischio di incidenti.
Serve agire anche in tal senso, perché non possiamo permettere che la violenza diventi la risposta al disagio sociale e alla mancanza di risorse. È responsabilità collettiva proteggere chi ci protegge».