Ormai è chiaro: Giuseppe Conte vuole farsi il suo partito, sulle ceneri del vecchio M5s, che secondo lui ha esaurito la sua spinta propulsiva.
Dopo il tonfo alle europee, si è convinto della necessità di lanciare sul mercato politico una seconda marca, direbbero gli esperti di marketing, con nome e simbolo completamente nuovi. Come se il problema fosse quello.
Pure l’ultimo baluardo del movimento fondato da Grillo e Casaleggio, in questa logica, deve saltare: la regola dei due mandati. Cioè l’antidoto al professionismo politico, che veniva da tutti gli eletti orgogliosamente sbandierato come un distintivo d’eccellenza.
Ora molti hanno cambiato idea, spero almeno per intima convinzione e non soltanto per interesse personale.
Beppe Grillo non è d’accordo con Conte, né sul metodo né nel merito, e sembra deciso a dare battaglia in vista della cosiddetta “ assemblea costituente”. Ha fissato dei paletti invalicabili. Ha rivendicato il rispetto dei regolamenti. Ha chiesto garanzie sul processo decisionale.
Secondo me ha ragione Grillo. Nome, simbolo e limite dei due mandati non si toccano. Le modalità di svolgimento dell’assemblea devono essere trasparenti: il rischio di manipolazione dal vertice, allo stato degli atti, è alto.
Non so come finirà, ma questo colpo di mano mascherato da parte di Conte non lo condivido.
Se togli pure il nome, il simbolo e la regola dei due mandati, cosa resta del m5s in cui tanti hanno creduto? Nulla. Sarà una cosa diversa: il partito di Conte.
Facciano pure, ma senza di me.
Già da tempo non mi riconosco più in questo partito del leader e degli eletti che non conosce più alcuna forma di attivismo territoriale e che ha contraddetto uno a uno i principi fondativi.
Ora per me è arrivato il momento dei titoli di coda e dei saluti, senza rancore e senza rimpianti.
Come cittadino attivo c’ero prima del M5s e ci sarò anche dopo.
Difesa della Costituzione e dell’ambiente, rigore sulla questione morale, impegno per la giustizia sociale e per i diritti civili: le mie idee restano e non cambiano.
Le testimonierò, come sempre ho fatto, in piazza e sul web, insieme ai tanti cittadini che le condividono, con rinnovato impegno, in forme nuove.
Matteo Fallica

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