Era una buona riforma, necessaria per mettere la Regione al passo coi tempi, ma la cancelliamo per non far spendere almeno 1,5 milioni di euro ai molisani (tanto costerebbe il referendum chiesto dal centrosinistra). Non è vero, la ritirate perché sapete che il referendum lo perdereste.
A grandi linee, e semplificando dal politichese istituzionale, queste le posizioni emerse ieri nell’Aula di Palazzo D’Aimmo che ha approvato «a maggioranza qualificata e con voto unanime, in prima lettura (ai sensi dell’articolo 123 della Costituzione sono previste due letture trattandosi di modifiche statutarie)» – come spiega la nota arrivata a fine seduta dall’Ufficio Comunicazione dell’Assemblea legislativa – la proposta di revoca delle due deliberazioni che hanno dato via libera, ad aprile e poi a luglio, alle modifiche allo Statuto che, fra le altre cose, introducevano la possibilità per il governatore di nominare un secondo sottosegretario e istituzionalizzavano la figura del consigliere delegato.
A illustrare il provvedimento, il sottosegretario in carica (che resterà unico) Vincenzo Niro, che si è soffermato molto sui tanti altri articoli della riforma. Ribadita, comunque, la necessità di aumentare l’efficienza dell’esecutivo regionale, da sempre posta dal centrodestra alla base della scelta del doppio sottosegretario. Solo che l’istanza di referendum confermativo protocollata da Pd, 5s e Cd il 9 agosto scorso, ha scompaginato i piani della maggioranza. E il tema dei costi ha rappresentato, diciamola tutta, un’ottima exit strategy.
Bordate dalle minoranze, i cui rappresentanti (Gravina, Greco, Fanelli, Romano fra gli altri) hanno parlato di «retromarcia per evitare il referendum che avrebbe visto perdente il centrodestra».
La domanda di referendum è stata pubblicata sul Burm del 31 agosto scorso, da allora è cominciato il countdown per l’indizione della consultazione da parte del governatore (ieri assente perché impegnato al G7 Agricoltura in Sicilia).
La seconda e definitiva lettura della revoca, però, non può essere calendarizzata prima del 27 novembre. Per questo, aderendo alla richiesta forumalta da Niro (per evitare che Roberti debba convocare almeno i comizi per poi eventualmente annullare tutto), le minoranze hanno protocollato alla presidenza l’istanza di sospensione dell’iter referendario. Azione di fairplay di cui il numero 1 dell’Assise Quintino Pallante le ha pubblicamente ringraziate.
r.i

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