«Romano qualche settimana fa si è chiesto: che competenze ha Roberti per discutere di Ucraina a Strasburgo? La prossima volta delego lui, così aprirà una “vertenza” con Putin».
Il mood è quello suo consueto: con sorriso guascone e tono scanzonato assesta colpi da ring di pugilato agli avversari di centrosinistra. Ospite ieri sera di “Conto alla Rovescia” su Teleregione, Francesco Roberti ha ragionato a tuttotondo rispondendo alle domande di Pasquale Damiani (dai consiglieri delegati alla sanità, dalle auto elettriche al futuro di Forza Italia e all’autonomia differenziata).
Il leader di Cd, che al risultato ha lavorato incalzando e provocando spesso il presidente, si è guadagnato un posto d’onore nella sfida dialettica con l’ex sindaco di Termoli. «Se io dico che ha come orizzonte il Matese lui dice che ho offeso il Matese. Si ritiene il Matese insomma… Allora io dico: meglio guardare un cartone animato». Non lasciando più alcun dubbio sul post con la foto di Heidi: era dedicato proprio a Romano.
La sanità è stato uno dei temi su cui è stata focalizzata l’intervista. «La sinistra aveva svenduto il basso Molise con gli accordi di confine con l’Abruzzo». Noi, ha sottolineato, «a Termoli abbiamo preso medici che ci “costavano” mobilità passiva (chiaro riferimento al neo primario di Ginecologia e Ostetricia Biondelli strappato al San Pio di Vasto, ndr). Stiamo riportando a casa e reclutando giovani primari, medici eccellenti, su cui ricostruire la sanità».
Poi di nuovo sul punto politico: «Non è che si saltano le sedute della Conferenza delle Regioni perché qualcuno dice: non mi presento perché mi dai 200 milioni per poter sanare il mio bilancio con i fondi Fsc. Quella è stata la contropartita, altrimenti il decreto Balduzzi non sarebbe stato mai approvato». Ha ribadito così la sua critica all’ex presidente Frattura (assente alla seduta della Conferenza in cui fu dato via libera al dm 70). «Bisogna avere coraggio – ha proseguito – Se sei stato eletto presidente della Regione devi combattere per il tuo territorio a ogni costo».
L’unico governo, ha anche ripetuto Roberti, «che ci sta dando retta» è quello guidato da Meloni. «A chi dice che non c’è traccia del decreto Molise posso assicurare che Roma ci sta accompagnando passo passo, ci sta ascoltando. Abbiamo dato incarico a una società esterna di effettuare una due diligence. Una volta certificato quale è il vero debito della sanità molisana quantificheremo i fondi aggiuntivi necessari con il governo, che ha già riconosciuto – ha concluso Roberti sul punto – che per la nostra sanità servono risorse ulteriori».
ppm

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