Nessuno sconto. Anzi. Romano rilancia e replica alle dichiarazioni rese dal governatore Roberti a Conto alla Rovescia su Teleregione. A far scattare l’ironia tagliante del consigliere di Costruire Democrazia è la strategia delineata dal presidente per affrontare il disavanzo sanitario con il governo Meloni. Romano paragona l’intervento di Roberti a una scena cult del film “Rimini Rimini”. Con sarcasmo, richiama l’immagine di Maurizio Micheli nei panni di uno showman disperato che, dopo aver sedotto Laura Antonelli con una patetica interpretazione di “Champagne”, si ritrova a elemosinare “un pezzetto di osso per il brodo” come misero compenso. Secondo Romano, la strategia di Roberti ricorda proprio questa tragicomica disfatta.
Ma cosa dice Roberti di così sconvolgente in tv? Semplice: annuncia che i molisani dovranno sborsare altri 150 mila euro per un consulente finanziario, incaricato di capire quanto sia davvero il debito sanitario della Regione, per poi – e qui Romano affonda il colpo – andare dal governo a chiedere “fondi aggiuntivi”. Insomma, un tentativo che Romano riassume con l’eloquente “campa cavallo”, evidenziando la vaghezza e l’inutilità della proposta.
Romano non si ferma qui e passa al contrattacco, ricordando come il famigerato “decreto Molise”, tanto sbandierato, avrebbe dovuto cancellare il debito sanitario della Regione. Al contrario, i cittadini molisani si ritrovano con 560 milioni di euro di disavanzo accumulato durante i 15 anni di commissariamento statale, un debito che graverà sulle future generazioni per i prossimi 30 anni. E, come se non bastasse, tutto questo si traduce in tasse regionali alle stelle, superiori persino al massimo di legge, e nel blocco di ogni spesa non obbligatoria fino al 31 dicembre 2025.
A fronte di una situazione che Romano descrive come “economia di guerra”, sottolinea come servirebbe un governo regionale deciso, coraggioso e pronto a sfidare il governo centrale con autorevolezza. Invece, accusa Roberti di adottare un approccio arrendevole e servile, simile a quello di un questuante con il cappello in mano. Una politica che, secondo Romano, non differisce da quella di chi elemosina piuttosto che battersi per il proprio territorio, ignorando che il Molise sta già pagando da anni milioni di euro per consulenze che avrebbero dovuto garantire il monitoraggio e l’equilibrio dei conti sanitari.
In definitiva, per Massimo Romano, ciò di cui i molisani avrebbero bisogno è una guida che combatta per il loro futuro, non un presidente che si accontenta, metaforicamente parlando, di “un pezzetto di osso per il brodo”.