Il 9% delle famiglie, nel 2023, in Molise ha rinunciato alle cure. 26mila persone che hanno “saltato” una visita o un esame. Alla base ragioni economiche, ma all’origine di tutto – hanno sottolineato ieri i consiglieri 5s Andrea Greco e Angelo Primiani – l’insostenibilità delle liste di attesa. Tempi troppo spesso “biblici” per una prestazione nel servizio pubblico e il privato non tutti possono permetterselo.
«Il primo atto di questa legislatura – ha ricordato Greco – è stato proprio teso ad abbattere le liste d’attesa, andava in quella direzione (nella Finanziaria approvata nel 2023 su proposta dei pentastellati è stata inserita la possibilità per l’Asrem di bloccare l’attività intramoenia dei medici in caso le loro liste istituzionali siano già piene, ndr). Ma ora il presidente Roberti è totalmente latitante e, cosa ancora più grave, dopo gli impegni del Consiglio regionale, impegni formali, concreti, nulla si è mosso».
L’articolo inserito in Finanziaria però prevedeva anche altre misure. Per esempio, una manutenzione evolutiva del Cup che consenta di: consultare in tempo reale l’attesa relativa a prestazioni sanitarie erogate in ciascuna classe di priorità; annullare le prenotazioni effettuate agli sportelli, al telefono oppure attraverso i Cup online; pagare il ticket e/o il costo della prestazione con bancomat e carta di credito; visualizzare gli appuntamenti già prenotati; ristampare il promemoria dell’appuntamento e dell’eventuale costo della prestazione prenotata.
«Nonostante i nostri sforzi e gli impegni presi, persiste una grave assenza di interventi concreti e di trasparenza nell’implementazione delle riforme, lasciando irrisolti i disagi per i cittadini molisani», hanno attaccato Greco e Primiani.
Il governo nazionale ha emanato il decreto 73/2024 per abbattere le liste d’attesa ma «la struttura commissariale non ha ancora recepito in maniera sostanziale quelle indicazioni – ancora il capogruppo pentastellato – I privati ancora non entrano all’interno del Cup, non esistono percorsi di tutela dei cittadini, quindi chi è costretto a rivolgersi al privato per ricevere delle cure mediche poi non sa come chiedere il rimborso all’Azienda sanitaria, questo è un fatto molto grave e non c’è trasparenza nella gestione delle agende che quindi non sono interoperabili tra il pubblico e il privato convenzionato».
Tutte inadempienze che i due esponenti 5s hanno segnalato a Roma scrivendo ai Ministeri affiancanti della Regione per il piano di rientro dal debito (Economia e Salute).
Nella conferenza stampa di ieri hanno illustrato le criticità del decreto del commissario della sanità
146/2024.
Per essere conforme alla normativa nazionale il provvedimento di Bonamico e Di Giacomo – hanno dichiarato Greco e Primiani – dovrebbe includere: protocolli chiari che spieghino come i cittadini possano accedere alle prestazioni presso i privati accreditati quando le liste d’attesa pubbliche superano i tempi previsti; procedure di rimborso e accesso semplificate per assicurare che i cittadini non debbano affrontare spese aggiuntive o burocrazia eccessiva per ottenere il rimborso delle prestazioni; meccanismi di verifica e monitoraggio che assicurino la corretta applicazione dei percorsi di tutela, con garanzia di copertura dei costi a carico del sistema pubblico.
«L’assenza dei percorsi di tutela compromette seriamente il diritto costituzionale alla salute e rappresenta un inadempimento agli obblighi previsti dal Dl 73/2024. Questo vuoto normativo rende la Regione Molise non conforme alla normativa nazionale e lascia la popolazione senza adeguate garanzie per l’accesso alle cure sanitarie nei tempi previsti», le conclusioni.