L’appuntamento è oggi alle 16 in seconda convocazione. Il Comitato d’Ambito dell’Egam è chiamato a rieleggere il presidente dopo i primi tre anni di mandato.
Carmine Ruscetta, sindaco di Bojano e vertice uscente, si ricandida. A suo sostegno una compagine trasversale che va oltre l’amministrazione matesina (con lui stanno i 5s e, sembrerebbe, quasi tutta la maggioranza di Palazzo San Giorgio). Ma dal centrodestra, dove pure il preside prestato alla politica pesca consensi, filtra un netto dissenso verso la conferma anche e soprattutto per la sua posizione ritenuta quanto meno “inopportuna” se non “in conflitto di interessi”.
Al suo insediamento come primo cittadino di Bojano, infatti, Ruscetta ha scelto di portare avanti la causa avviata poco prima del voto (quando a reggere il Comune c’era un commissario prefettizio) contro la Regione e contro Molise Acque che ha come obiettivo di far riconoscere dal Tribunale delle Acque pubbliche della Corte d’Appello di Napoli il diritto di uso civico in capo al Municipio bojanese. Che sostiene: Bojano ha il demanio a uso civico delle sorgenti del Biferno (Santa Maria dei Rivoli e Pietrecadute) e, come accertato in un’altra causa, la convenzione del 1961 in base alla quale la Casmez costruì il tunnel che attraversa il Matese è nulla. Di conseguenza, andando al nocciolo, chiede al magistrato di ordinare alla Regione e a Molise Acque di sospendere la captazione, la derivazione e la concessione delle risorse idriche del Matese. Ma va anche oltre: siccome le opere si assumono abusive vanno rimosse o, se il giudice le ritenesse legittimamente costruite (perché servono a portare l’acqua nelle case dei molisani e dei campani), devono essere acquisite al demanio della città. Infine, il Comune chiede tutte le somme finora riscosse per l’utilizzo dell’acqua captata.
Se Ruscetta vincesse la causa, il servizio idrico integrato sarebbe a rischio default. Ferma restando la legittima difesa dei diritti della sua comunità, si è creato un fronte che punta a sbarrargli la strada della rielezione all’Egam.
Nomi alternativi? Pochi e al momento non è certo che siano davvero interessati. Circola quello del sindaco di Isernia Piero Castrataro. Ma l’ipotesi potrebbe essere già tramontata. E quella di Gianfranco Paolucci, primo cittadino di Macchia Valfortore ritenuto vicino al governatore Francesco Roberti. Che in altre occasioni ha dimostrato di sapersi conquistare la fiducia dei suoi ex colleghi sindaci. E quindi più di qualcuno scommetterebbe su un cambio al vertice al momento
Alla vigilia però in tanti non erano sicuri che oggi si conoscerà l’esito della sfida. Pare che qualcuno abbia chiesto il rinvio della riunione per impegni istituzionali. Al netto di slittamenti, chi voterà? Quattordici persone in tutto e serve la maggioranza per essere eletti. Ma il voto è ponderato: vale di più o di meno a seconda del numero di abitanti dell’ambito che si rappresenta nel Comitato. Quindi: Marialuisa Forte (Campobasso), Carmine Ruscetta (Bojano), Piero Castrataro (Isernia), Nicola Balice (Termoli), Alfredo Ricci (Venafro), Candido Paglione (Alto Molise), Vincenzo Norante (Basso Molise), Sabrina Lallitto (Cigno), Angelo Miniello (Cintura di Campobasso), Giovanni Martino (Cintura di Isernia), Gianfranco Paolucci (Fortore), Fabio Iuliano (Matese), Gianni Meffe (Medio Sannio) e Emilio Incollingo (Volturno).