Come da previsioni della vigilia, la riunione del Comitato d’ambito dell’Egam per la rielezione del presidente ieri è stata rinviata. Ufficialmente a data da destinarsi, di fatto gli amministratori che ne fanno parte proveranno a rivedersi la prossima settimana. Un confronto preliminare dovrebbe tenersi martedì, probabilmente giovedì la nuova seduta. Ma non è detto che il 24 ottobre la partita si chiuderà. Perché questa partita, sussurrano alcuni attenti osservatori della politica regionale, si intreccia con la sfida per il vertice di Anci Molise.
L’associazione dei Comuni l’11 novembre è chiamata a rieleggere il presidente e non è un mistero che stavolta il vento del cambiamento spira più forte che nelle ultime tornate. Potrebbe essere la volta di una donna. La “sindaka” di Casacalenda potrebbe sostituire Pompilio Sciulli, che da tempo ricopre il ruolo. Se si crea una maggioranza a favore di Sabrina Lallitto per l’Anci, nello stesso ragionamento potrebbe rientrare la soluzione del rebus Egam (Lallitto fa parte del direttivo in rappresentanza dell’ambito Cigno). Fantapolitica? No, geopolitica caso mai.
All’ente di governo per il servizio idrico integrato di ufficiale c’è solo la ricandidatura di Carmine Ruscetta, primo cittadino di Bojano. Il consenso su di lui però, raccontano le “voci di dentro”, non è affatto unanime e si è assottigliato. Intanto, il centrodestra di governo non vede di buon occhio la conferma del sindaco che sta portando avanti una causa contro Regione e Molise Acque per il riconoscimento dell’uso civico sulle sorgenti che alimentano l’impianto di Rio Freddo. Altri amministratori invece criticano la gestione di questi tre anni di mandato. A suo favore sono schierati però i sindaci di centrosinistra (e qualcuno di centrodestra).
Come alternative sono circolati i nomi di Piero Castrataro (primo cittadino di Isernia) e di Gianfranco Paolucci (Macchia Valfortore, candidato alle regionali nella lista del governatore Roberti). Profili opposti politicamente. Ma alla Provincia di Isernia il presidente Saia governa (col placet di Roberti) sostenuto da una maggioranza trasversale. Un precedente ripetibile?
I bene informati dicono che se ancora non si è arrivati al voto è proprio perché i vertici della Regione non hanno ancora deciso se e “quanto” intervenire. O che non si è ancora trovata la quadra perché la partita è doppia: Egam-Anci.
Sono 14 i “grandi elettori” del presidente Egam: il voto di ognuno vale 1 ed è segreto. Il “peso” di ognuno è differente (e va ponderato in base agli abitanti rappresentati) per la validità della seduta.
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